Torino, 9 dic. (LaPresse) – La Dia di Torino ha eseguito un maxi sequestro di beni da 18 milioni di euro nei confronti della famiglia Marando, appartenente alla cosca della ‘ndrangheta dei Perre-Marando-Agresta, molto influente in Piemonte e strettamente legata alla famiglia dei Barbaro di Platì. La misura di prevenzione è stata richiesta al tribunale, d’intesa con il sostituto procuratore Antonio Rinaudo. Il tribunale di Torino ha dato esecuzione anche alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di cinque persone legate alla cosca. L’operazione rappresenta l’esito dell’indagine Marcos, che aveva portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di otto persone, responsabili del reato di riciclaggio aggravato, tra cui Domenico Marando, considerato l’attuale reggente della cosca, fratello di Pasqualino, ‘storico’ capo famiglia, morto dopo un agguato nei primi anni del 2000, di suo figlio Antonio, di suo fratello Nicola , del nipote Luigi e di altri soggetti. Il patrimonio accumulato dal gruppo attraverso il reimpiego dei flussi di denaro provenienti dal narcotraffico era affidati a Cosimo Salerno, geometra originario di Bianco (Reggio Calabria) che dal 2000 si occupava di investire, per conto dei Marando, il denaro ‘sporco’ in attività e imprese di costruzione e gestione immobiliare. Tra i beni confiscati ci sono abitazioni, ville e terreni in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, formalmente intestati a persone fisiche e giuridiche, tutti riconducibili alla cosca Marando.

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