Cgil e Uil: "Grande preoccupazione per il fatto che un'azienda a controllo pubblico silenzi il dissenso"
Sciopero dei lavoratori delle Poste Italiane oggi, 3 giugno 2025. Le categorie di CGIL e UIL del settore postale hanno proclamato lo sciopero per martedì 3 giugno 2025 “per rivendicare diritti e salario per le lavoratrici e i lavoratori e per denunciare l’atteggiamento aziendale che, azzerando il confronto e negando il pluralismo, mette in discussione la democrazia stessa nella più grande azienda privata del Paese” scrivono i sindacati.
I sindacati sullo sciopero di Poste Italiane
I Segretari generali di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, sono al fianco delle lavoratrici e dei lavatori di Poste Italiane, che martedì prossimo scenderanno in piazza, e condividono le rivendicazioni che hanno portato alla mobilitazione: “Desta grande preoccupazione che Poste Italiane, azienda a controllo pubblico e che ambisce a svolgere un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale del Paese, silenzi il dissenso e cerchi la scorciatoia degli accordi separati per massimizzare i profitti e non dare risposte alle giuste istanze dei lavoratori. Non vorremmo che questa fosse una strategia per preparare l’ulteriore privatizzazione di Poste annunciata dal Governo, e da noi sempre contrastata”.
“Il ruolo e la storia di Poste Italiane – aggiungono i Segretari generali di Cgil e Uil – impongono alla dirigenza aziendale un cambio di paradigma. Non esistono solo gli interessi degli azionisti: agli ottimi risultati economici del gruppo devono corrispondere migliori condizioni di lavoro e salariali per i lavoratori di Poste, che contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento di quei risultati. È inoltre inaccettabile la forte razionalizzazione degli sportelli postali che, soprattutto nelle aree interne e nelle periferie del nostro paese, sta privando le cittadine e i cittadini, spesso i più fragili, di un presidio che garantisce l’accesso a servizi imprescindibili”.
Lavoratori Poste Italiane in piazza a Cagliari
Come preannunciato dal sindacato nei giorni scorsi, nella centrale piazza del Carmine a Cagliari, in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto da Slc Cgil e Uil Poste, presidio regionale dei lavoratori delle poste. Le ragioni della mobilitazione sono legate alla riorganizzazione proposta dall’azienda che, secondo i sindacati mira soltanto a disinvestire a danno dei salari, a privatizzare e chiudere uffici postali e centri di recapito.
Sciopero Poste, Cisl e Ugl su adesioni: “Un flop”
“Doveva essere la ‘grande prova di forza’ di Slc-Cgil e Uil Poste. Dovevano mettere in difficoltà Poste Italiane. Ma la risposta dei lavoratori è arrivata chiara e netta: solo il 6,5% di adesioni, nonostante il favorevole calendario con il ponte del 2 giugno che avrebbe potuto gonfiare artificialmente le percentuali”. E’ quanto sottolineano in una nota congiunta Slp Cisl – Confsal Com – Failp – Ugl Comunicazioni. “Ancora una volta si conferma che la propaganda non paga: i lavoratori di Poste scelgono la responsabilità, il servizio ai cittadini e la tutela del proprio lavoro, respingendo iniziative costruite più per visibilità sindacale che per reali interessi dei dipendenti – proseguono -. I lavoratori hanno detto No alle logiche di chi cerca lo scontro per interesse di parte, e hanno scelto invece chi, con serietà e competenza, è impegnato ogni giorno a costruire soluzioni concrete, difendere i diritti e garantire il futuro dell’azienda. Mentre qualcuno prova a sollevare polveroni mediatici senza risultati, noi continuiamo a lavorare con serietà e responsabilità: nelle prossime settimane apriremo il confronto con l’Azienda per avviare la trattativa sul Premio di Produzione, con l’obiettivo di garantire ai lavoratori il giusto riconoscimento economico per l’impegno e i risultati raggiunti. Innumeri parlano chiaro: lo sciopero è stato un flop clamoroso”, concludono le quattro sigle sindacali.
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