I coniugi arrestati per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia
Non accettano l’orientamento sessuale della figlia e la chiudono in casa. A Ercolano, in provincia di Napoli, i carabinieri arrestano coniugi per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. È sera e una 20enne contatta il 112. Chiede aiuto per la propria fidanzata che di anni ne ha 19. La relazione sentimentale tra le due non era mai stata tollerata dai genitori della 19enne. Ieri l’ultimo episodio. I genitori della 19enne, 47 e 43 anni e sono incensurati, vanno a Sant’Antonio Abate. Hanno già minacciato le ragazze di dare fuoco all’abitazione della 20enne e per questo motivo le due avevano trovato ospitalità da una loro amica. I genitori della 19enne però hanno installato un gps nel cellulare della figlia e hanno trovato le ragazze presentandosi sotto casa.
Sindaco Ercolano: “Ferma condanna, episodio grave”
“Esprimo la mia più ferma condanna per il grave episodio di violenza verificatosi nella nostra comunità, dove una giovane concittadina è stata vittima di sequestro e maltrattamenti, da parte dei suoi stessi genitori, a causa del suo orientamento sessuale”. Lo dichiara il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto.
“Tali atti di intolleranza – aggiunge Buonajuto – non possono e non devono trovare spazio nella nostra città, fondata su valori di uguaglianza e solidarietà. Ercolano investe costantemente nella scuola e nella cultura, con l’obiettivo di formare le future generazioni affinché episodi simili non si ripetano mai più. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e che vengano comminate pene severe a chi si è reso responsabile di reati così gravi, che non devono restare impuniti. Inoltre, desidero esprimere la mia piena solidarietà alle vittime di questa vicenda; le contatterò personalmente per offrire loro il sostegno e il supporto di cui avranno bisogno. Ercolano ribadisce il suo impegno nel promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione, affinché ogni cittadino possa sentirsi libero di esprimere la propria identità senza timore di discriminazioni o violenze”, conclude Buonajuto.
“Classe dirigente e governo alimentano l’odio”
“La storia di questa giovanissima ragazza di Ercolano, per violenza e intolleranza, ricorda la drammatica vicenda del ragazzino di 16 anni di Poggioreale pestato dal padre a colpi di chiave inglese solo perché gay”. Lo dice in una nota Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli. “Occorre intervenire nelle scuole e nelle famiglie per fermare questa ondata di violenza omotransfobica. L’omofobia e la transfobia sono il prodotto di una subcultura patriarcale e misogina e vengono alimentate dalla classe dirigente del nostro Paese e dal nostro Governo – afferma – Tanti esponenti della maggioranza parlamentare e di governo continuano a strumentalizzare questo crescente odio omotransfobico con crociate inspiegabili che spesso partono proprio dalle scuole. Aggressioni, insulti, minacce, suicidi, sembra un bollettino di guerra. Bisogna assolutamente cambiare rotta, lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni, più libere e serene”.
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