La scrittrice: “Perché gli ebrei? Bisogno ancestrale di capro espiatorio”

(LaPresse) – “Il libro nasce prima del 7 ottobre ed è diventato, suo malgrado, di drammatica attualità. Gli ebrei però sono stati per millenni e sono tuttora il nemico ideale perché sono poco conosciuti, ma ben inseriti nella società. Quindi su questo piccolo gruppo si possono appendere tutti i tipi di pregiudizi, cosa avvenuta nei secoli in maniera trasversale alle classi sociali, all’appartenenza politica e anche alla locazione geografica”. Sono queste le parole con cui Nathania Zevi, giornalista e autrice, spiega il significato del titolo del suo libro ‘Il nemico ideale’, un’opera edita da Rai Libri che è stato presentato oggi presso il Tempio di Adriano, a Roma, alla presenza, tra le altre personalità, della senatrice a vita Liliana Segre. Proprio a una domanda posta da Segre durante il suo intervento dal palco – ‘Perché devo sentirmi sempre io il nemico ideale’ – pare rispondere Zevi quando afferma: “Alla base dei pregiudizi non c’è una spiegazione razionale, ma un bisogno ancestrale di trovare nemici, dei capri espiatori a cui addossare ogni genere di colpa, persino alcune antitetiche l’una con l’altra”. Infine, Zevi ci racconta la sua scelta, e il sentimento che l’ha spinta a prenderla, di non indossare più una collana raffigurante la Stella di David: “Come vedete non indosso più una Stella di David. Inizialmente il motivo è stata la diffusione di normative di sicurezza, perché effettivamente era diventato pericoloso. Sul lavoro poi ho scelto, per il momento ancora, di non indossarla – aggiunge la conduttrice del TG1 – perché a quel punto sarebbe diventata una notizia. Io invece nella vita ho scelto di diventare un operatore delle notizie, lavorando al telegiornale, e perciò anche quello sarebbe diventato una notizia e non mi sembrava giusto”.

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