Silvia Fontana dell'associazione Nuovo Rinascimento: "È una questione di spirito cittadino, di reagire alla povertà"

Non penso che Milano sia una città insicura, penso che però sia una città dove le differenze, il divario, la forbice sociale si stia allargando sempre di più, ampliandosi sempre di più in una maniera molto triste, molto tragica. Non è soltanto una questione di povertà, ma è anche una questione di spirito cittadino e quindi di reagire alla povertà aiutando e facendo un minimo del proprio quando si è fortunati”. Lo dice a LaPresse Silvia Fontana, presidente dell’associazione Nuovo Rinascimento che gestisce il ‘Tempio del futuro perduto’ e il Muro della Gentilezza: una parete-guardaroba in cui ognuno può prendere gratuitamente quello di cui ha bisogno. Tra i volti della Milano della solidarietà d’agosto, quando le città si svuotano e gli invisibili diventano più visibili, l’iniziativa ha preso vita nei periodi difficili della pandemia e prosegue ancora oggi presso la sede del ‘Tempio del futuro perduto’ di via Luigi Nono. “È un’iniziativa spontanea che è nata qualche mese prima dello scoppio della pandemia. In quel periodo abbiamo affisso mensole e ganci a questa parete su strada e abbiamo iniziato a raccogliere vestiti, libri, scarpe e passeggini. Abbiamo iniziato a mettere le cose sulla strada pensando proprio a un angolino di città senza giudizio, dove chiunque può prendere e può lasciare quando vuole, pensato per chi è in difficoltà”, spiega Fontana.

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