L'allarme di Confcanapa: "A rischio 1.500 imprese"
Nel disegno di legge ribattezzato “Ddl Sicurezza” un emendamento voluto dalla maggioranza di governo vieterà il commercio della cosiddetta cannabis light, l’infiorescenza della canapa con un contenuto basso o nullo di principio attivo (Thc) che esclude qualsiasi effetto drogante. Non nascondono la preoccupazione e la rabbia gli imprenditori, i negozianti e le associazioni del settore che potrebbero veder sfumare da un giorno all’altro gli investimenti fatti in un settore legale ma mai regolamentato. Il presidente di Confcanapa Paolo Molinaro spiega: “È un po’ assurdo questo provvedimento perché in questo momento di crisi dà segni di incertezza ad un settore che sta in piedi da 10 anni e che ha portato solo benefici al Paese. Un settore che investe risorse, crea posti di lavoro e riattiva l’agricoltura. Molti campi che oggi non possono più produrre frutta e verdura (che paradossalmente poi importiamo dall’estero) hanno riconvertito la coltivazione al Cbd dando loro una seconda vita”.
Una norma che, se sarà approvata dal Parlamento, coinvolgerà non poco gli imprenditori del settore, come l’amministratore di Cannabidiol Luca Fiorentini: “L’impatto sarà regalare un mercato totalmente italiano alle organizzazioni criminali. Parliamo di 150 milioni di indotto economico, di fatto un indotto totalmente agricolo. Non parliamo altro di un fiore di canapa che oggi viene prodotto da più di 1500 imprese agricole”. Secondo l’associazione Meglio Legale, che mercoledì scorso in un flash mob in piazza Montecitorio ha distribuito delle bustine di cannabis light per sensibilizzare sul tema: “Ci sono tanti pregiudizi in politica sulla cannabis light a destra e a sinistra. Dobbiamo lavorare per abbattere questi pregiudizi” spiega la coordinatrice Antonella Soldo. “I partiti sono fatti di persone che hanno sempre sentito un’unica campana cioè che questa è droga. Ma questa non è droga. Non ha alcun effetto stupefacente. Se qualcuno lo spiega nelle Istituzioni e nelle scuole magari a furia di dirle le cose vengono recepite”.
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