Si tratta di atti sul disastro aereo del 1980 non ancora noti al pubblico
Non tutti i documenti sulla Strage di Ustica in mano al ministero della Difesa sono stati declassati e inviati all’Archivio di Stato. E’ lo stesso ministero a riferire che ci sono carte relative alla caduta del DC9 dell’Itavia nel 1980 che non sono noti al pubblico: si tratta di 18 atti, 7 dei quali ancora in attesa del nulla osta per il versamento nell’Archivio centrale di Stato.
“Tutti i documenti, di qualsiasi argomento, inerenti la Strage di Ustica, in ottemperanza alla direttiva del 22 aprile 2014, nota come ‘Direttiva per la declassifica e per il versamento straordinario di documenti all’Archivio centrale dello Stato’ – la cosiddetta direttiva Renzi – sono stati declassificati e versati presso l’Archivio centrale dello Stato”, ha precisato il ministero della Difesa.
“A seguito della Direttiva qui citata – spiega la Difesa – è stata condotta, nel 2014, una ricognizione degli archivi della Segreteria Speciale del Gabinetto del Ministero della Difesa, dove sono stati rinvenuti 1967 atti riferiti alla vicenda di Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati, nel periodo 2015-2016, ad eccezione di soli 18 documenti. Undici di questi documenti – in originale e in copia digitale – sono stati consegnati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, in data 28/09/2020, onde riceverne il nulla osta di competenza, a premessa del versamento presso il medesimo Archivio centrale di Stato. Per i rimanenti 7 documenti – conclude il ministero – si è in attesa del nulla osta, richiesta più volta reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento”.
“Continue interlocuzioni con Procura Roma”
“Nel tempo e a tutt’oggi, sono in corso continue interlocuzioni con la Procura della Repubblica di Roma in merito allo stato delle valutazioni sui documenti dati in consegna e in attesa della loro restituzione”, scrive ancora il ministero. La Difesa cita l’articolo 42 comma 8 della Legge n.124/2007 ricordando che “l’accesso dell’Autorità Giudiziaria alle informazioni classificate non è né può essere precluso”.
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