Dati Inail: da gennaio a luglio si contano 562 infortuni mortali sul lavoro in Italia

Morta, incastrata in un macchinario mentre era a lavoro. L’incidente in cui Laila El Harim, 40 anni, ha perso la vita martedì mattina, in un’azienda del Modenese, ricorda quello di Luana D’Orazio, la ragazza morta nel maggio scorso a 22 anni risucchiata in un rullo dopo essere rimasta impigliata in un orditoio di un’azienda tessile in provincia di Prato. Nonostante gli appelli a una maggiore attenzione, si continua a morire nei posti di lavoro. Da gennaio a luglio, infatti, nel nostro Paese si contano 562 infortuni mortali sul lavoro, secondo i dati Inail. “Una notizia agghiacciante – scrive su Twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra – Dove sono i controlli e la prevenzione? È una vergogna. La sicurezza sul lavoro rimane una grande emergenza nazionale”.

La tragedia è avvenuta martedì mattina, intorno alle 8.30, quando la 40enne di origine marocchina è rimasta incastrata in un macchinario, probabilmente una fustellatrice in un’azienda a Camposanto, in provincia di Modena: si tratta della Bombonette, ditta specializzata nella lavorazione della carta e packaging per pasticceria. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118, ma per la donna non c’era più nulla da fare. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro “ha immediatamente avviato un’attività ispettiva che consenta di determinare le cause e le responsabilità dell’accaduto”, come si legge in una nota. Intanto, da quanto si apprende, la Procura di Modena avrebbe aperto un fascicolo per omicidio colposo e il macchinario sarebbe stato sottoposto a sequestro.

In Italia da alcuni anni, Laila El Harim era originaria del Marocco. Residente nella Bassa Modenese, a Bastiglia, lascia una figlia di quattro anni e il compagno. La sindaca Francesca Silvestri, ha scritto su facebook: “Una tragedia scuote di nuovo la nostra comunità. E lo fa con violenza, portandosi via una donna, una mamma, una lavoratrice. Oggi è un altro giorno triste”.

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