Operazione della Guardia di Finanza: altri tre professionisti ai domiciliari

L’indagine nasce dalla denuncia per una presunta estorsione di un notaio della provincia di Firenze: gli accertamenti hanno fatto emergere un articolato sistema di frode che coinvolgeva tre imprenditori dell’area pratese, i quali avrebbero di fatto rilevato nel tempo alcune società cooperative avvalendosi della collaborazione professionale del notaio e di altri tre professionisti, di cui due situati fuori Toscana. Intestate a prestanome e di fatto non più operanti, attraverso false dichiarazioni Iva, le società cooperative avevano maturato crediti rilevati come inesistenti per 15 milioni di euro, richiesti a rimborso all’Agenzia delle Entrate e ceduti a una società milanese operante in un settore differente da quello delle cooperative, per una contropartita di circa 2,3 milioni di euro. Su istanza del pubblico ministero, che procede in ordine a più di una ventina di episodi di reato riconducibili alla bancarotta fraudolenta e tentata truffa ai danni dello Stato, le società cooperative ricondotte ai tre imprenditori sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Firenze nel 2020, per esposizioni debitorie, perlopiù erariali, per un valore di quasi 30 milioni di euro e 2,3 milioni di euro distratti dalle casse. Ora l’esecuzione dell’ordinanza con gli arresti domiciliari per tre imprenditori pratesi, mentre il notaio è stato interdetto dall’esercizio della professione per un anno.

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