Urla, ingiurie, minacce e percosse a bambini fra i 3 e i 5 anni, che hanno raccontato tutto ai loro genitori. Agli arresti domiciliari è finita un’insegnante di 57 anni di una scuola dell’infanzia, ritenuta responsabile di maltrattamenti nei confronti degli alunni. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Mondovì, nel Cuneese, emessa dal gip del tribunale di Cuneo su richiesta della procura locale che ha coordinato le indagini.

La donna, che vive nella zona di Mondovì, era stata assunta all’inizio dell’anno scolastico con contratto a tempo determinato e assegnata alla scuola dell’infanzia come organico Covid per consentire lo sdoppiamento delle classi. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, avrebbe sottoposto i piccoli “a violenze fisiche e verbali durante lo svolgimento dell’attività didattica, inducendoli a una condizione di paura e di soggezione tali da rendergli intollerabile la frequenza delle lezioni”.

L’indagine è partita nel dicembre dello scorso anno, quando i carabinieri hanno ricevuto una segnalazione dall’istituto scolastico, dopo le lamentele di alcuni genitori che hanno raccontato dei comportamenti tenuti dall’insegnante, per via dei quali molti bambini avevano espresso il desiderio di non frequentare più le sue lezioni.

Dopo aver acquisito i primi elementi di riscontro sui maltrattamenti ai bambini durante l’orario scolastico, fra urla, ingiurie, minacce, percosse e castighi, i militari dell’Arma hanno monitorato costantemente la maestra attraverso l’uso di telecamere, “potendo così documentare – si legge in una nota – la sua condotta, apparsa certamente sproporzionata rispetto alla finalità educativa e lesiva della dignità dei piccoli”. Per contenere e gestire l’esuberanza dei bambini, secondo le indagini, l’insegnante aveva instaurato un clima di tensione emotiva e di paura in classe, cercando anche di condizionare psicologicamente i bimbi per evitare che raccontassero a casa ciò che accadeva in aula.

Per “il pericolo di reiterazione di queste condotte”, la maestra è stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal gip di Cuneo per l’ipotesi di reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi.

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