Il sindaco Bruzzone: "Valutiamo le dimissioni"

Votano il bilancio del consiglio comunale di Cogoleto, in provincia di Genova, con quello che sembra essere il saluto romano invece che con la semplice alzata di mano. È accaduto ieri nel Giorno della Memoria quando alcuni esponenti del centrodestra Francesco Biamonti, Valeria Amadei e Mauro Siri al momento di votare hanno alzato il braccio destro in quello che è parso un saluto fascista, immortalati dalle telecamere dello streaming. La maggioranza subito dopo la votazione è intervenuta: “L’alzata di mano per il voto non è quella che stanno facendo, un minimo di rispetto”. Un atteggiamento subito condannato dal sindaco Paolo Bruzzone che oggi è pronto a chiedere le dimissioni dei tre consiglieri ma “stiamo anche valutando se c’è stato un oltraggio alla Costituzione” ha detto a LaPresse.

Un gesto considerato gravissimo dal sindaco e dalla maggioranza di centrosinistra, ancor più grave perchè ieri era il giorno della Memoria.

Dopo i presunti saluti romani dei consiglieri è scoppiata la bagarre in aula: “Anche se eravamo intenti a compilare i verbali e quindi ho capito la gravità solo rivedendo i video. Alla mia richiesta di scuse, queste non ci sono state, hanno detto che è il loro modo di votare”, ha aggiunto il sindaco, ora impegnato a sbobinare anche l’audio perché “Abbiamo sentito Biamonti invitare i colleghi a votare con il saluto fascista”.

Il consigliere in questione, leghista, oggi si è affrettato a smentire: “Nessuno può permettersi di infangare il mio nome – ha detto in una nota -né tantomeno quello del mio partito. Per questo motivo presento querela nei confronti dei consiglieri di maggioranza che dicono di avermi sentito dire frasi che non mi appartengono e nei confronti del sindaco Paolo Bruzzone per la ricostruzione falsa.

.. nessuno può permettersi di equivocare il gesto del voto con un infamante ‘saluto’ romano’ in una giornata che dovrebbe unire la nazione anziché dividerla”. Si dicono indignati anche la consigliera Amadei, (“è un gesto che non mi rappresenta. Ho tirato su la mano per votare”), e Mauro Siri, che parla di gesto equivocato: “Ho perso mio padre in Russia, ho sempre odiato i regimi totalitari fascisti e comunisti”.

Il gesto che sta comunque suscitando polemiche e indignazione: “Un fatto inaudito, vergognoso e gravissimo – dice Massimo Bisca, presidente provinciale dell’Anpi di Genova -. Un oltraggio alle istituzioni e a Genova città medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza”. Anche il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti ha immediatamente stigmatizzato il gesto sulla sua pagina Facebook: “Da Presidente di Regione ritengo che nessuno debba permettersi comportamenti simili, a maggior ragione i rappresentanti delle istituzioni, in nessuna giornata, non solo in quella della Memoria”.

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