Torino, 15 apr. (LaPresse) – Uno studio finanziato dal National Eye Institute americano (Nei) e pubblicato su Nature ha postato a scoprire una tecnica per riprogrammare le cellule della pelle in fotorecettori a bastoncino sensibili alla luce usati per la vista. Le cellule realizzate in laboratorio trapiantate negli occhi di topi ciechi hanno permesso agli animali di rilevare la luce. Finora i ricercatori sostituivano i fotorecettori morenti creando cellule staminali dalla pelle o da cellule del sangue, programmando queste ultime perchè diventassero fotorecettori, per poi trapiantarle nella parte posteriore dell'occhio. Nel nuovo studio, gli scienziati dimostrano che è possibile saltare il passaggio intermedio delle cellule staminali e riprogrammare direttamente le cellule della pelle in fotorecettori per il trapianto nella retina. "Questo è il primo studio a dimostrare che la riprogrammazione chimica diretta può produrre cellule simili alla retina, che ci fornisce una nuova e più rapida strategia per lo sviluppo di terapie per la degenerazione maculare legata all'età e altri disturbi della retina causati dalla perdita di fotorecettori", ha detto Anand Swaroop, ricercatore senior presso il Nei Neurobiology, Neurodegeneration and Repair Laboratory.

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