La sentenza nasce dal ricorso del detenuto per mafia Marcello Viola, considerato ammissibile. Secondo i giudici il carcere a vita duro viola i diritti umani 

La Corte europea ha respinto il ricorso presentato dall'Italia sul tema del cosiddetto ergastolo ostativo. La Corte lo scorso 13 giugno aveva considerato ammissibile il ricorso avanzato dal detenuto per mafia Marcello Viola e stabilito che c'era stata una violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Per tutta risposta il governo aveva chiesto che la decisione fosse rinviata per un nuovo giudizio alla 'Grande Camera'. Oggi il no definitivo all'Italia, cui viene chiesto di riformare la norma sull'ergastolo ostativo.

A Marcello Viola, secondo la decisione del giugno scorso, non verranno versate somme risarcitorie, perché la Corte ritiene che "l'accertamento della violazione fornisca in sé soddisfazione sufficiente per il danno morale sostenuto dal richiedente". All'Italia spetterà pagare le spese legali sostenute da Viola e quantificate i 6000 euro.

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