Dovrà rispondere di lesioni aggravate dall'odio razziale

È finito in carcere Lorenzo Rigano, 37 anni, uno dei due indagati per l'aggressione al 19enne senegalese Kalifa Dieng a Partinico, in provincia di Palermo. Pesanti le accuse: dovrà rispondere di lesioni aggravate dall'odio razziale. Il secondo indagato, il 34enne Gioacchino Bono, iscritto nel registro degli indagati subito dopo l'aggressione, è riuscito invece a fuggire.

L'ordinanza di custodia cautelare a carico di Rigano e Bono è stata emessa dal gip di Palermo Fabrizio Anfuso su richiesta del pm Gery Ferrara. I magistrati stanno anche valutando l'apertura di un fascicolo per la fuga di notizie che avrebbe permesso al 34enne di sottrarsi alla cattura. 

Il 19enne senegalese, ospite della comunità Sympatheia e richiedente asilo, è stato aggredito giovedì 26 luglio mentre stava lavorando in un bar di piazza Caterina. Un gruppo di giovani gli ha rivolto pesanti insulti come "vattene via sporco negro", poi è passato a calci e pugni. Khalifa non si è difeso e ha riportato ferite al labbro e alle orecchie, giudicate guaribili in 7 giorni.

Sabato la decisione di sporgere denuncia. Diverse testimonianze di persone che hanno assistito alla scena hanno consentito di identificare due dei membri del branco, ma sono ancora in corso le ricerche degli altri complici. Quello di Khalifa è uno dei più recenti episodi di intolleranza a danno di stranieri, dopo i casi di San Cipriano d'Aversa (Caserta), dove un 19enne della Guinea è stato ferito al volto da un piombino, Cassola (Vicenza), con un operaio originario di Capo Verde raggiunto da un colpo d'arma ad aria compressa, e Moncalieri (Torino), dove l'atleta italiana di origini nigeriane Daisy Osaku è stata colpita al volto da un uovo lanciato da un'auto in corsa. 

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