Condannati i due fratelli accusati di maltrattamenti sui piccoli di età compresa tra i cinque mesi e i tre anni

Sono stati condannati a cinque anni di carcere i due fratelli accusati di maltrattamenti sui bimbi dell'asilo nido privato che gestivano nel quartiere romano del Pigneto. I due, Eligio e Silvia Scalas, di 30 e 40 anni, entrambi ai domiciliari, non erano presenti al momento della lettura della sentenza arrivata con rito abbreviato.

Il giudice ha disposto un risarcimento di diecimila euro per ognuno dei 17 bimbi coinvolti nella vicenda.

L'asilo, in un appartamento di via Erasmo Gattamelata, risultava privo dei necessari permessi. I piccoli erano tutti di età compresa tra i cinque mesi e i tre anni. Dall'inchiesta è emerso come i bimbi venissero esposti a continue umiliazioni, subendo spesso maltrattamenti: venivano picchiati o addirittura spinti a terra perché 'colpevoli' di aver pianto. "Gli arrestati – sostiene l'accusa – erano soliti apostrofare i minori con insulti anche a sfondo razziale, utilizzando sistematicamente riferimenti sessuali sempre espressi in modo volgare ed osceno".

L'indagine della polizia di Stato di Fiumicino, sono partite dalla denuncia di due genitori allarmati dal cambiamento del bambino durante i mesi di scuola. Hanno sporto denuncia a Fiumicino, pochi giorni dopo aver ritirato la bambina dal nido in questione, perché sospettavano avesse subito maltrattamenti. Gli agenti hanno avviato una serie di verifiche, coordinate dalla pm Claudia Alberti della procura di Roma, anche mediante l'utilizzo di sistemi d'intercettazione audio e riprese visive. Così hanno scoperto cosa avveniva nel 'nido degli orrori' e sono intervenuti nel giugno scorso dando esecuzione all'ordine di arresto firmato dal gip del tribunale di Roma.

La sentenza è stata accolta da un applauso. "La condanna a cinque anni di carcere per Eligio e Silvia Scalas è giusta in rapporto alle accuse, ma non in rapporto al danno cagionato. Un danno che i nostri figli si porteranno dentro per tutta la vita, con ricordi che rimarranno purtroppo nella testa dei nostri bambini – hanno commentato i genitori – Hanno subito per mesi, e alcuni di loro per due anni, violenze e vessazioni anche di natura sessuale. Ringraziamo il pm per il lavoro fatto che ha portato alla condanna di oggi".

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