Per nove anni, i lavoratori di un'impresa metalmeccanica di Tarquinia, nel Viterbese, sarebbero stati sfruttati, sottopagati e costretti sotto ricatto a firmare contratti falsi e lettere di licenziamento in bianco. Quattro persone responsabili dell'azienda sono state arrestate dai militari della guardia di finanza. Gli operai firmavano contratti part-time da 4 ore al giorno, quando in realtà lavoravano per 8/10 ore con compenso medio di 3,90 euro (contro gli 8,28 previsti dal contratto nazionale), senza diritto alle ferie o alla malattia. I fermati sono accusati dei nuovi reati di caporalato e sfruttamento del lavoro, oltre che di minacce, truffa aggravata e anche di estorsione e sequestro di persona.
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