Dalle prime ricostruzioni, sembra che i due si siano introdotti in una cavità senza riuscire ad uscirne

È stato recuperato il corpo di Lara, la tredicenne morta ieri mattina durante un'immersione a Ischia, insieme al suo istruttore. A confermare la notizia, a LaPresse, è il comandante della guardia costiera di Ischia, tenente di vascello Alessio De Angelis. "L'attrezzatura è sotto sequestro per accertamenti. Le indagini vanno avanti. Siamo soltanto all'inzio. Dopo essere stato ispezionato dal medico legale, il corpo sarà affidato a una ditta che provvederà al trasporto a Napoli per l'esecuzione dell'esame autoptico, come richiesto dalla magistratura". Il caso è affidato alla pm di turno, Francesca De Renzis

Si erano immersi insieme nel mare di Ischia che, nonostante la differenza d'età, entrambi conoscevano bene. Dovevano esplorare una piccola grotta in località 'Secca delle formiche', dove l'acqua è profonda non più di venti metri ma, dopo essersi tuffati, non sono riemersi. Sono morti così Antonio Emanato, 44 anni, titolare di un diving center a Baia, frazione di Bacoli in provincia di Napoli, e Lara, poco più di 13 anni, sua allieva. All'arrivo dei soccorsi per il maestro di sub e la ragazzina non c'è stato niente da fare.

È il comandante della guardia costiera di Ischia, tenente di vascello Alessio De Angelis, a ricostruire a LaPresse la dinamica dell'accaduto: "Solo i dati tecnici e gli accertamenti sulle attrezzature stabiliranno le cause del decesso. Al momento, stando alle testimonianze raccolte, parrebbe i due si siano introdotti in una cavità senza riuscire ad uscirne a causa della scarsa visibilità, dovuta alle movimentazioni di sedimenti sul fondale".

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