Un tweet sul suo profilo Twitter (poi cancellato) ha scatenato la rete
"I parassiti partigiani, con le loro 179 associazioni, costano al contribuente 3 milioni di euro". E' un tweet di Emanuele Filiberto di Savoia a scatenare la rete il giorno della festa del Lavoro. Un cinguettio subito dopo cancellato dal profilo e sostituito dalla spiegazione di quanto successo: "Qualcuno è entrato nel mio account e ha mandato articolo su partigiani volendo cavalcare la diatriba sulla mia visita a Noto! Mi dispiace".
La spiegazione, però, non è bastata a placare le ire di moltissimi utenti di Twitter che hanno bersagliato Emanuele Filiberto di messaggi: "Io lo manderei a lavorare #emanuelefiliberto", scrive Cesare Brogi, mentre Tritti001 ironizza "'Mi hanno violato l'account' Is the new 'Scusate ho fatto una gran cazzata'". L'utente Marx Redivivo attacca: "Ricordiamo a #emanuelefiliberto che è la #FestadeiLavoratori e che se non fosse stato per quei parassiti saremmo ancora nel feudalesimo".
La replica dello stesso Emanuele Filiberto non si è fatta attendere, sempre a colpi di cinguettii. "Leggo i vostri tweet… vorrei ricordarvi – scrive – il ruolo di mia nonna durante la guerra accanto ai partigiani… Studiare non fa male!". E, ancora: "Incredibile vedere la violenza di certe persone… Il rimanere bloccati su dei preconcetti storici senza voler ascoltare l'altro!".
Anche alla sezione bresciana dell'Anpi non è sfuggito il tweet incriminato. "Dall'account di @efsavoia parte un tweet – si legge sul profilo ufficiale dell'Associazione nazionale partigiani di Brescia – ingiurioso sui partigiani definiti 'parassiti'. Savoia: 'Account violato'".
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