Nel 2015 la speranza di vita per gli uomini è 80,1 anni, 84,7 anni per le donne, in diminuzione rispetto al 2014
Per la prima volta in Italia la speranza di vita subisce una battuta d'arresto. Si intravede qualche timido miglioramento negli stili di vita della popolazione, come la diminuzione del consumo di alcol, sigarette e della sedentarietà, ma si mangia male e la popolazione è sempre più grassa. Nel complesso gli italiani risultano ancora poco attenti alla propria salute e non adottano strategie preventive e stili di vita adeguati a proteggerli dalle malattie evitabili. La fotografia è scattata dal Rapporto Osservasalute 2015 presentato oggi a Roma, al Policlinico Universitario Agostino Gemelli.
LA SPERANZA DI VITA DIMINUISCE – Nel 2015 la speranza di vita per gli uomini è 80,1 anni, 84,7 anni per le donne (in base ai dati Istat più recenti, non presenti nel Rapporto). Nel 2014 era pari a 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne (come indicato in questa edizione del Rapporto). La distanza tra i due generi è pari a +4,7 anni a favore delle donne, contro i +5 anni del 2010.
Va meglio nella provincia autonoma di Trento, dove si riscontra, sia per gli uomini sia per le donne, una maggiore longevità (rispettivamente, 81,3 anni e 86,1 anni). La Campania, invece, è la regione dove la speranza di vita alla nascita è più bassa, 78,5 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne.
Di contro, aumentano gli ultracentenari, sia in termini assoluti sia relativi. Al 1° gennaio 2015 oltre tre residenti su 10.000 hanno 100 anni e oltre. Gli ultracentenari sono molto più che triplicati dal 2002 al 2015, passando da 5.650 nel 2002 a oltre 19mila nel 2015. In termini relativi, nel 2002, quasi uno ogni 10mila residenti era ultracentenario, mentre nel 2015 oltre tre ogni 10mila.
GLI ELEMENTI POSITIVI: MENO FUMATORI, PIU' SPORTIVI – Tra gli elementi positivi si registra un calo dei fumatori di sigarette rispetto all'anno precedente e cala anche il numero medio di sigarette fumate al giorno. Cala anche la prevalenza di consumatori di alcolici e aumenta la percentuale di non-consumatori. Aumentano gli sportivi: la percentuale di quanti praticano attività sportiva in modo continuativo passa dal 19,1% nel 2001 al 23% nel 2014. Cala la sedentarietà: nel 2014 i sedentari sono circa 23 milioni e 500 mila, pari al 39,9% degli italiani. Nel 2013 erano 24 milioni e 300 mila, pari al 41,2%. Tali aspetti non devono, comunque, far abbassare la guardia sulla diffusione di interventi mirati alla prevenzione di comportamenti a rischio.
SI MANGIA MALE, META' DEGLI ITALIANI E' IN ECCESSO DI PESO – L'alimentazione però è poco sana: si consuma meno frutta e verdura e gli italiani sono sempre più grassi: nel 2014, più di un terzo della popolazione adulta (36,2%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su 10 è obesa (10,2%); complessivamente, il 46,4% dei maggiorenni è in eccesso ponderale. Nel periodo 2001-2014, è aumentata la percentuale delle persone in sovrappeso (33,9% vs 36,2%), soprattutto è aumentata la quota degli obesi (8,5% vs 10,2%).
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