L'infermiera poi dice di credere nella giustizia: "Ora sì, comincio ad avere fiducia. L'avevo persa"

"Io sono veramente nata per fare l'infermiera e l'ho fatto proprio con passione, il mio lavoro. Assolutamente non sono stata io. Mi dispiace veramente tanto che sia successa una cosa del genere in quel reparto. Io sono convinta che un serial killer non esista… anche conoscendo le mie colleghe". Lo ha detto, in un'intervista a 'Quarto Grado', che sarà trasmessa stasera su Rete4, Fausta Bonino, l'infermiera del reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino (Livorno) accusata di essere responsabile della morte di 13 pazienti. La donna, finita in carcere lo scorso 31 marzo, è stata rilasciata mercoledì 20 aprile dopo che il tribunale del riesame di Firenze ha annullato l'ordinanza d'arresto.
"La prima volta che sono andata all'interrogatorio dei Nas – ha raccontato –  mi hanno talmente angosciato che, appena entrata, il Capitano che mi ha interrogato mi ha detto: 'Io oggi la posso aiutare, se lo ricordi. Se confessa, oggi la posso aiutare. Domani non la potrò più aiutare'. È cominciato così, con sei ore di interrogatorio, facendomi sempre sentire colpevole, leggendomi tutti questi nomi che io non ricordavo e dicendomi: 'Ma come si fa a non ricordare una cosa del genere, come si fa a non ricordare queste morti?'. Mi hanno proprio sconvolto".

 

Bonino ricorda anche l'interrogatorio del sostituto procuratore: "Anche lui mi ha trattato proprio malissimo, da criminale… E continuava a dirmi che potevo essere fuori di testa, che poteva esserci una fuori di testa che faceva queste cose… Quando te lo senti dire per tre interrogatori, il primo di 6 ore, il secondo di 5, l'ultimo non mi ricordo se era di 4 o di 5 ore… hanno cominciato a dire che ero fuori di testa, visto che prendevo le pasticche per l'epilessia. Mi è venuto spontaneo dire a mio marito: 'Avrò mica avuto dei momenti…'. Ma proprio da quando me l'hanno messo in testa loro… Il giorno dell'arresto, sai cosa mi hanno detto il comandante e i Nas tutto il pomeriggio che mi hanno tenuta lì alla centrale? 'Lei, se vuole venire fuori da questa situazione, non deve dire che è innocente. Lei deve dire che non si ricorda e molto probabilmente che ha fatto qualcosa senza ricordarselo'. Ti fanno il lavaggio del cervello, veramente… ti fanno il lavaggio del cervello, ti fanno dubitare di te stessa". L'infermiera poi dice di credere nella giustizia: "Ora sì, comincio ad avere fiducia. L'avevo persa… dopo il tribunale del riesame comincio a riavere fiducia nella giustizia. Fino a quel momento non ce l'avevo più".
 

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