Lo ha ribadito Francesco nell'omelia della Messa del mattino celebrata a Casa S. Marta
"La persecuzione è il pane quotidiano della Chiesa". Lo ha ribadito Papa Francesco all'omelia della Messa del mattino celebrata a Casa S. Marta e riportata da Radio Vaticana. "Noi, quando facciamo un po' di turismo per Roma e andiamo al Colosseo, pensiamo che i martiri erano quelli uccisi con i leoni – ha detto -. Ma i martiri non sono stati solo quelli lì o quegli altri. Sono uomini e donne di tutti i giorni: oggi, il giorno di Pasqua, appena tre settimane fa. Quei cristiani che festeggiavano la Pasqua nel Pakistan sono stati martirizzati proprio perché festeggiavano il Cristo Risorto. E così la storia della Chiesa va avanti con i suoi martiri".
"Ma – osserva Francesco – c'è un'altra persecuzione della quale non si parla tanto", una persecuzione "travestita di cultura, travestita di modernità, travestita di progresso": "È una persecuzione – io direi un po' ironicamente – 'educata'. E' quando viene perseguitato l'uomo non per confessare il nome di Cristo, ma per voler avere e manifestare i valori di Figlio di Dio. E così vediamo tutti i giorni che le potenze fanno leggi che obbligano ad andare su questa strada e una nazione che non segue queste leggi moderne, colte, o almeno che non vuole averle nella sua legislazione, viene accusata, viene perseguitata educatamente. E' la persecuzione che toglie all'uomo la libertà, anche della obiezione di coscienza!".
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