Lidia Macchi è stata uccisa con 29 coltellate nel gennaio del 1987

Questa mattina è stato riesumato il corpo di Lidia Macchi, la studentessa di Varese uccisa con 29 coltellate nel gennaio del 1987. Il corpo della ragazza, sepolto nel cimitero di Casbeno (Varese), verrà analizzato dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, nominata dal gip di Varese Anna Giorgetti, in cerca di tracce biologiche che possano aiutare nelle indagini. A chiedere la riesumazione del corpo della studentessa di Giurisprudenza alla Statale di Milano, vicina a Comunione Liberazione, è stata il sostituto pg di Milano Carmen Manfredda che ha riaperto le indagini sull'omicidio e coordina le indagini della Squadra mobile di Varese. Il 15 gennaio scorso è stato arrestato l'ex compagno di liceo della vittima, Stefano Binda, identificato come l'autore di una lettera anonima recapitata a casa dei familiari di Lidia il giorno dei suoi funerali. La busta conteneva una poesia scritta a mano, che descriveva passo passo tutte le fasi del delitto. La dottoressa Cattaneo, che si è già occupata di casi complessi come quello di Yara Gambirasio e Elisa Claps, avrà il compito di cercare tracce di Dna di Binda sul corpo della ragazza. Oltre al perito, nominato dal gip con la formula dell'incidente probatorio, sono stati designati dalle parti sei consulenti.

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