Milano, 2 dic. (LaPresse) – “Io vorrei ricordare che ‘Tu scendi dalle stelle’ è una tradizione napoletana. Avrà un senso se dal 1754 ricordiamo e celebriamo il Natale? Chi ha il diritto di sospendere le tradizioni, quando diventano cultura e tratti identitari?”. Così l’assessore lombarda all’Istruzione, formazione e lavoro, Valentina Aprea, in diretta a ‘Radio Anch’io’, su Radio 1, tornando a parlare del caso della scuola di Rozzano, nel milanese.

“Cancellare il Natale cristiano – ha aggiunto Aprea – significa mettere in discussione i propri simboli. Che integrazione si può fare se non c’è integrazione fra culture? E non assumere un atteggiamento di autentico pluralismo ma di un omogeneizzante fondamentalismo laicista” è sbagliato. “Il dirigente Marco Parma ha parlato di provocazione dopo i fatti di Parigi, se in questi giorni si cantano i canti religiosi nelle scuole. Questa cosa, secondo me, non deve essere permessa a nessuno. Le tradizioni e le identità non si possono né interrompere né rispondere”.

E sul presepe ha ancora detto: “Ma davvero pensiamo che le statuine del presepe e i canti religiosi non possono più essere il segno di una tradizione? Il Papa sta dicendo che il Giubileo varrà per tutti. Sono valori universali. Siamo miopi se nella scuola iniziamo a ragionare così. Il Natale in questo momento è cristiano. In Italia abbiamo un Concordato, la nostra religione è questa”.

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