di Alessandra Lemme

Roma, 2 nov. (LaPresse) – “Il Giubileo è una prova che dovremo assolutamente superare. E la supereremo”. Così il commissario capitolino Francesco Paolo Tronca a sei giorni dall’apertura della Porta Santa e nel pieno dei preparativi all’evento a cominciare dalle misure di sicurezza. Tronca e il prefetto di Roma Franco Gabrielli inaugurano la Sala gestione Giubileo e sottolineano a più riprese quanto si sta facendo per garantire la sicurezza di cittadini, turisti e pellegrini.

“Il rischio legato al terrorismo non sarà mai zero ma noi lavoriamo per essere all’altezza della legittima richiesta di sicurezza dei cittadini”, dice Gabrielli che in vista dell’8 dicembre raccomanda ai fedeli: “venite presto e venite senza portare la vostra ‘casa’ con voi. Meno bagagli ci saranno – dice il prefetto – più veloci saranno i controlli. Questo garantirà sicurezza ma anche tempi più rapidi di accesso”. Perché, aggiunge Gabrielli “non possiamo permetterci né che la piazza non sia gremita, ne’ che lo sia senza controlli”.

NEL QUARTIERE GARBATELLA ‘IL GRANDE OCCHIO’ SULL’EVENTO – La Sala gestione Giubileo si trova in piazza Giovanni da Verrazzano, nel quartiere Garbatella di Roma. La struttura mette in contatto in tempo reale tutte le forze dell’ordine, la protezione civile, i vigili del fuoco e le aziende municipalizzate della città. Si avvale di un sistema cartografico condiviso, realizzato anche grazie al contributo di Sogei, società informatica del Ministero dell’Economia, e mette in relazione se necessario dieci sale operative di altrettanti soggetti: da quelle delle forze dell’ordine, a quelle di 118, Atac (Azienda del trasporto pubblico romano) e Agenzia per la mobilità.

La sala “sarà il grande occhio sul grande evento”, sottolinea il commissario Tronca, e rappresenta “la sperimentazione di un modo di fare squadra che poi potrà rimanere come patrimonio di Roma Capitale”. L’attività di pianificazione della struttura segue una logica per cerchi concentrici partendo dall’area di San Pietro, che ospiterà la maggioranza degli eventi e dei pellegrini; il “cerchio” successivo coinvolge le altre tre Basiliche giubilari di Roma (San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore).

Inoltre per la prima volta in occasione del Giubileo, viene condiviso il sistema di comunicazione via radio (sistema radio Tetra), tra gli operatori delle diverse componenti coinvolte nella gestione dell’evento, comprese le forze dell’ordine, favorendo la circolarità delle informazioni in tempo reale, sia in caso di criticità sia nella gestione ordinaria.

“La sala gestione del Giubileo sarà il cuore della gestione degli eventi del Giubileo – sottolinea Gabrielli -. È stato veramente un esercizio di sinergia. Abbiamo fatto un’opera di messa a fattore comune di tutte le potenzialità che Roma aveva già”.

A REGIME IL PIANO SICUREZZA DELLA QUESTURA – Intanto è in vigore da dieci giorni il piano sicurezza coordinato dalla questura di Roma. I presidi delle forze armate in città sono visibilmente aumentati, soprattutto attorno agli obiettivi sensibili: il Vaticano, le stazioni ferroviarie e della metropolitana, gli aeroporti, i luoghi di aggregazione e i monumenti. Piazza San Pietro è considerata tra i primi obiettivi sensibili, anche perché il Califfato ha a più riprese proclamato l’intenzione di alzarvi la sua bandiera. Oltre che dagli uomini dei corpi pontifici (le 110 guardie svizzere e i 130 gendarmi), il Vaticano è presidiato all’esterno dalle forze dell’ordine italiane: sono duemila ogni giorno le persone, tra agenti di polizia e militari, che lavorano sulle strade di Roma, coordinate dalla questura capitolina per garantire la sicurezza. In occasione di eventi particolari, come l’8 dicembre per l’apertura della Porta Santa il numero degli addetti all’ordine pubblico è destinato a crescere.

IL NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE – A Roma è stato attivato, in questi giorni, il centralino del numero unico emergenze (Nue), il 112. La sede di ricezione delle chiamate, denominata ‘casa della sicurezza’, è situata sulla via Laurentina, nella periferia sud della capitale, ed operativa 24 ore su 24. Ottanta gli operatori impiegati, che smistano, a seconda delle esigenze, le chiamate a polizia, carabinieri, vigili del fuoco, emergenza sanitaria.

DRONI SORVEGLIATI DA TERRA A CIELO. Attenzione massima anche su quanto accade nei cieli sopra la Capitale. Al momento “non credo ci siano situazioni tali da predisporre sistemi di contraerea sulla città”, dice Gabrielli, ma sul fronte aereo si lavora su tre macro aree: una amministrativa, attraverso interdizione al volo su Roma; una di intelligence, legata ai droni per impedire che oggetti non autorizzati si alzino in volo; e una di intervento aereo e ed eventuale abbattimento del drone quando questo sfugga ai controlli, attraverso un sistema di intercettamento radar attivo solo nelle situazioni più delicate.

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