Milano, 7 ott. (LaPresse) – “Affrontiamo il tema del disagio mentale e del lavoro, che viene precluso spesso, dinanzi al quale bisogna nascondere la propria identità di ‘diverso’, poi il tema della famiglia, dello stigma, delle ferite. E lo facciamo tramite 19 ‘libri umani’ che il 10 ottobre saranno al museo del Novecento di Milano. Sono tanti i libri umani ma anche gli operatori di questo settore, come un’infermiera, Rosalia, che ha il doppio ruolo di malato e operatore”. Così Ulderico Maggi, formatore e consulente pedagogico in diverse organizzazioni di ricerca e servizi socio-educativi e socio e consigliere della cooperativa ABCittà durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Biblioteca vivente al Museo del Novecento’ e le varie iniziative in programma per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale il 9 e 10 ottobre.
“Questi libri umani sono persone che si mettono a disposizione, raccontano dei brani, dei pezzi delle loro autobiografie e provano con questo strumento ad aggredire i tanti pregiudizi che circolano sul disagio psichico tra le persone”. Così Ulderico Maggi, formatore e consulente pedagogico in diverse organizzazioni di ricerca e servizi socio-educativi e socio e consigliere della cooperativa ABCittà durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Biblioteca vivente al Museo del Novecento’ e le varie iniziative in programma per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale il 9 e 10 ottobre.
“Il Museo del Novecento sarà aperto al pubblico e si può prenotare per la consultazione di uno di questi libri viventi, accompagnati da alcuni facilitatori che introdurranno e spiegheranno il meccanismo. Mezz’ora di dialogo sotto forma di un rapporto sommesso, intimo, e in questo tempo si possono anche fare delle domande che normalmente non si farebbero alle persone. Le domande sono molto connesse alla questione dei pregiudizi, è un modo per affrontare pregiudizi che sono molto diffusi. Il problema è non riconoscerli questi pregiudizi, non affrontarli. Quello del pregiudizio è un meccanismo tipico del nostro modo di conoscere il mondo attorno, di economia del pensiero, perché si fa presto e non ci si pone troppe domande”. Così Ulderico Maggi, formatore e consulente pedagogico in diverse organizzazioni di ricerca e servizi socio-educativi e socio e consigliere della cooperativa ABCittà durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Biblioteca vivente al Museo del Novecento’ e le varie iniziative in programma per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale il 9 e 10 ottobre.
“E’ importante prendere in mano i pregiudizi a livello sociale, essere presi per mano da una persona, ed entrare in una storia. In ognuno di noi si apre qualcosa a livello personale. Questi 19 ‘libri’ sono un percorso. I libri umani vengono costruiti insieme, e insieme capiamo quali sono i pregiudizi che loro vogliono decostruire, capiamo le regole della biblioteca vivente. I libri umani consiglieranno anche a chi li leggerà un’opera”. Così Ulderico Maggi, formatore e consulente pedagogico in diverse organizzazioni di ricerca e servizi socio-educativi e socio e consigliere della cooperativa ABCittà durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Biblioteca vivente al Museo del Novecento’ e le varie iniziative in programma per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale il 9 e 10 ottobre.
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