di Giuseppe G. Colombo

Roma, 16 set. (LaPresse) – Gli adolescenti italiani? Passano sempre più tempo su Internet con il proprio cellulare, rischiando di incappare più frequentemente nella trappola del cyberbullismo e del sexting, la pratica di mandare messaggi a sfondo sessuale o con allegate immagini esplicite. Una ricerca dell’università Cattolica del Sacro Cuore, commissionata da Tim, traccia lo stato dell’arte del rapporto tra i giovani e la rete: è lo smartphone lo strumento che si conferma leader indiscusso per l’accesso al web da parte dei ragazzi tra i 9 e i 17 anni.

NOVE ADOLESCENTI SU 10 SONO SUI SOCIAL. L’88% di questi, infatti, accede ai social network o ai servizi di messaggistica istantanea come Whatsapp dal proprio cellulare almeno una volta al giorno, con la percentuale che sale al 94% tra gli adolescenti di 13-14 anni, arrivando al 95% tra quelli di 15-17 anni.

SEMPRE PIU’ ESPOSTI A CONTENUTI VIOLENTI. Lo studio mette in evidenza la crescita dell’esposizione degli adolescenti a contenuti violenti e razzisti sui social network: il 36% dei ragazzi di 13-14 anni e il 44% dei ragazzi di 15-17 anni ha visto sui social persone che postavano messaggi discriminatori, razzisti e violenti. Tra i pericoli in cui rischiano di incorrere maggiormente gli adolescenti ci sono il sexting e il cyberbullismo.

UNO SU 10 VITTIMA DI BULLISMO. Il 9% dei minori di età compresa tra i 9 e i 17 anni in Italia è stato vittima di bullismo on o offline nell’ultimo anno. I 2/3 di chi è stato vittima di bullismo afferma di aver sofferto molto o abbastanza per quanto è accaduto. Il bullismo cresce fra i giovanissimi, ma tra i bambini di 9-10 anni il fenomeno resta prevalentemente faccia a faccia. E’ a partire dalle scuole medie che i ragazzi riferiscono episodi di cyberbullismo, che avvengono in prevalenza su Whatsapp tra i pre-adolescenti e su Facebook tra gli adolescenti.”

Lo sviluppo all’educazione all’uso della rete è un aspetto fondamentale ed è un lavoro che occorre sostenere dal basso”, ha affermato Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni. “Siamo sempre più impegnati a sviluppare strumenti e percorsi educativi, rivolti ai giovani, ai loro genitori, e ai professori favorendo l’introduzione delle tecnologie digitali nelle scuole, per contribuire allo sviluppo di una maggiore responsabilità e senso critico necessari a riconoscere i possibili rischi e pericoli insiti nell`utilizzo delle tecnologie”, ha sottolineato il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi.

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