Livorno, 5 ago. (LaPresse) – E’ un sacerdote di 42 anni di Genova l’uomo trovato morto questa mattina a Livorno, il cui cadavere è stato rinvenuto in mare, in una zona militare nella Darsena vecchia. La scomparsa del sacerdote dal capoluogo ligure, nel quale non sarebbe stato più visto dal 3 agosto, è stata denunciata ieri. L’identificazione è avvenuta grazie ad un codice Iban che l’uomo aveva in tasca, che apparteneva ad un conoscente tramite il quale si è risaliti al sacerdote. Si tratta dell’unico documento di cui era in possesso il prete nel momento in cui è stato ripescato. Polizia e carabinieri stanno indagando per scoprire se le cause del decesso siano accidentali o meno.

Si chiamava Giacomo Vigo e aveva 42 anni il sacerdote il cui cadavere è stato recuperato questa mattina nella darsena del porto di Livorno. Il religioso faceva parte della congregazione di San Filippo Neri, che ha la sua sede in via Lomellini in centro a Genova. La denuncia della scomparsa era stata fatta dai confratelli ai carabinieri di Genova due giorni fa. I religiosi avrebbero raccontato alle forze dell’ordine che l’uomo soffriva di depressione.

Era scomparso dalla chiesa di via Lomellini a Genova domenica pomeriggio, lasciando in sagrestia il cellulare e il portafogli, Giacomo Vigo, il sacerdote quarantaduenne il cui corpo è stato recuperato questa mattina in darsena a Livorno. I confratelli della congregazione di San Filippo neri, che ieri pomeriggio ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri, preferiscono non commentare: “Era una persona mite – si limitano a dire – e stimata da tutti. Siamo sconvolti per questa tragedia anche perché ancora non sappiamo cosa sia realmente successo”.

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