Cosenza, 19 mag. (LaPresse) – Denunciati a Cosenza 30 persone per truffa aggravata ai danni dell’Inps, che ha consentito a circa 3000 falsi braccianti agricoli di percepire indebitamente l’indennità per l’equivalente di 13 milioni di euro. Si tratta secondo gli uomini della guardia di finanza di una delle maggiori truffe consumate in Calabria ai danni dell’Inps. L’operazione detta ‘ghost worker’ è stata eseguita dalla finanzieri del comando provinciale di Cosenza, nell’ambito di indagini, coordinate dal dott. Vincenzo Quaranta, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Castrovillari guidata dal procuratore capo Franco Giacomantonio.

La truffa è consistita nella costituzione ad hoc di aziende agricole nella zona di Corigliano Calabro, di Rossano, di Cassano allo Ionio e comuni limitrofi tutti in provincia di Cosenza con centinaia di lavoratori dipendenti che, in realtà, lavoravano solo sulla carta, nei terreni di ignari o, addirittura, inesistenti committenti. I terreni, per dimensione o tipologia, sono risultati inconsistenti rispetto al numero di lavoratori e di giornate lavorative denunciate, i rapporti lavorativi fittizi e le aziende fantasma. Il sistema ha assunto, in alcune circostanze, la valenza di ‘ammortizzatore sociale’ nei confronti di persone meno abbienti.

Dal canto loro, i falsi lavoratori agricoli, per poter godere dei diritti derivanti dallo status di dipendenti a tempo determinato nel settore agricolo, hanno provveduto a versare nelle mani dei componenti il sodalizio criminale somme di denaro variabili in relazione al numero di giornate attestate, mettendo in piedi un vero e proprio mercato delle giornate in agricoltura, dove tutti guadagnavano a spese dello Stato che erogava a persone che non ne avevano diritto milioni di euro di indennità. A fronte delle false attestazioni l’Inps, negli anni dal 2006 al 2011, ha erogato quasi 13 milioni di euro di indennità di disoccupazione, assegni familiari e indennità di malattia e/o maternità. I sodalizi criminali hanno ricevuto dai falsi braccianti quasi 5 milioni di euro a fronte delle false attestazioni sulla base di un preciso tariffario: 700 euro per 51 giornate, 1.400 euro per 102 giornate e 2.100 euro per 153 giornate.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata