Città del Vaticano (Vaticano), 9 mag. (LaPresse) – “Nel caso dell’organizzazione politica ed economica mondiale, quello che manca è molto, visto che una parte importante dell’umanità continua a essere esclusa dai benefici del progresso e, di fatto, relegata a esseri umani di seconda categoria“. Parole pesanti quelle usate da papa Francesco di fronte a Ban Ki-moon e ai membri del Consiglio dei capi esecutivi per il coordinamento delle Nazioni Unite riuniti a Roma per l’incontro semestrale di coordinamento strategico. Il lucido giudizio del papa è arrivato subito dopo il ringraziamento rivolto alle forze dell’Onu. “Grazie a tutti voi – ha detto Francesco – che siete i principali responsabili del sistema internazionale, per i grandi sforzi realizzati a favore della pace mondiale, del rispetto della dignità umana, della protezione della persona, specialmente dei più poveri o più deboli, e dello sviluppo economico e sociale armonioso”.

“I futuri obiettivi dello sviluppo sostenibile – ha ricordato il papa – dovrebbero essere formulati con generosità e coraggio, affinché arrivino effettivamente a incidere sulle cause strutturali della povertà e della fame”. “Si tratta in particolare – precisa – di sfidare tutte le forme di ingiustizia, opponendosi alla ‘economia dell’esclusione’, alla ‘cultura dello scarto’ e alla ‘cultura della morte'”.

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