Roma, 17 apr. (LaPresse) – Al bioparco di Roma arrivano i ‘pesci alieni’. A dispetto delle apparenze, però, non si tratta di una mostra su animali di mondi sottomarini extraterrestri, ma di una denuncia. “I pesci alieni – spiega il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa – sono i pesci che non sono dei nostri mari. Il nostro percorso non è un acquario tradizionale, ma è una denuncia. Denunciamo il fatto – continua – che i nostri mari sono praticamente ormai invasi da pesci che non sono dei nostri mari. La temperatura si sta alzando e quindi questi pesci hanno trovato un habitat adatto alla loro sopravvivenza. Però sono pesci predatori, e quindi predano i nostri pesci tradizionali, come l’orata o il sarago. Da qua a vent’anni avremo dei pesci coloratissimi e bellissimi, come il pesce pappagallo, ma non saranno più i nostri pesci. Allora, visto che non si possono uccidere o pescare dobbiamo costruire dei percorsi didattici per studiarli. Dobbiamo capire le loro abitudini e come vivono per abituarci a convivere meglio con loro. Dobbiamo trovare una soluzione tra i nostri pesci e loro, e per trovare un equilibrio bisogna studiare molto”.

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