Il ministro della Salute Olivier Véran: "La situazione sanitaria continua a peggiorare"

Aumento dei ricoveri, mascherine obbligatorie e stretta su bar e assembramenti. L'Europa continua a combattere per uscire dalla crisi sanitaria del Covid-19 mentre cresce la curva dei contagi. Il quadro resta allarmante in Francia che per il secondo giorno consecutivo ha registrato oltre 18mila contagi. Il ministro della Salute Olivier Véran ha annunciato che a partire da sabato altre quattro metropoli, Lille, Grenoble, Lione e Saint-Etienne, seguiranno il percorso di Parigi ed entreranno nella zona di "massima allerta". "La situazione sanitaria, purtroppo, continua a peggiorare", ha ammesso il ministro. Nella regione dell'Ile-de-France l'aumento delle infezioni ha causato un sovraccarico di lavoro per gli ospedali con i pazienti Covid-19 che occupano il 40% dei posti letto delle terapie intensive. Un dato che ha fatto scattare il piano di emergenza per le strutture che prevede posti letto aggiuntivi e il rinvio degli interventi chirurgici non urgenti.

La situazione è critica anche in Germania, uno dei Paesi che in primavera ha gestito meglio la crisi sanitaria, registrando un numero relativamente basso di contagi e, soprattutto, di decessi. Il Robert Koch-Institut ha confermato oltre 4mila positivi: il dato più alto da inizio aprile. Il numero di nuove infezioni "è quasi raddoppiato ed è di nuovo nel campo della crescita esponenziale", ha twittato il deputato conservatore Norbert Roettgen, in lizza per succedere alla cancelliera Angela Merkel, "ognuno deve fare il possibile per evitare che vada di nuovo fuori controllo". Analoghi i timori nel Regno Unito che ha segnato un nuovo record negativo con 17.540 infetti in 24 ore. A preoccupare è anche il numero degli asintomatici. Secondo uno studio britannico effettuato su un campione di 36.061 persone tra aprile e giugno, l'86% dei positivi non aveva sintomi al momento del test.

In Spagna le misure restrittive imposte per arginare i contagi sono state al centro di continue proteste da parte dei residenti e di un durissimo braccio di ferro tra l'esecutivo di centro-sinistra e il governo della Comunità autonoma di Madrid in mano al Partito Popolare. Il Tribunale superiore di giustizia della capitale ha bocciato il lockdown imposto nella regione dal ministero della Salute bollando le misure come lesive dei diritti e delle libertà fondamentali. Una vittoria per la presidente della Comunità autonoma Isabel Díaz Ayuso che ha chiesto comunque ai cittadini di non lasciare la capitale per il ponte del Pilar, festività che cade il 12 ottobre e che ogni anno spinge migliaia di persone a spostarsi nelle seconde case e nelle comunità vicine. A breve, ha promesso Díaz Ayuso, adotteremo "nuove misure eque, sensate e ponderate" che verranno concordate con l'esecutivo.

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