L'allenatore della Premier league se ne va a 68 anni

Au revoir, anzi adieu. Perché Arsene Wenger, dopo 22 anni di onorabilissima occupazione del suolo britannico, lascia l'Arsenal. Poche righe sul sito del club londinese ("E' il momento giusto di lasciare…") per sancire una separazione che era nell'aria almeno da tre o quattro estati. Stavolta non sono solo rumors, stavolta è tutto vero: monsieur Arsene toglie il disturbo con la consueta classe, quasi sottovoce, a pochi giorni dalla semifinale di Europa League contro l'Atletico Madrid. Potrebbe essere l'ultimo regalo del tecnico francese che con i Gunners ha conquistato 17 titoli: 3 volte la Premier, 7 volte la Fa Cup, 7 volte la Community Shield. Insomma, può chiudere la sua avventura in pace e senza rimpianti.

Wenger è stato uno straordinario valorizzatore di giovani ma ha avuto anche la fortuna di allenare talenti importanti, da Thierry Henry a Patrick Vieira, da Ashley Cole a Robert Pires, fino ad Alexis Sanchez. Sbarcò a Londra nel 1996, ha infilato un filotto di 823 panchine, aveva il contratto in scadenza nel giugno 2019 però ha capito che non era più il caso di continuare, anche perché i riscontri di classifica sono impietosi. Così ha anticipato la separazione, Arsene, 68 anni e un po' di stanchezza addosso. Nulla di traumatico, sia chiaro, solo un fine corsa pilotato dal buonsenso e dalla riconoscenza.

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