"La squadra sta rinascendo, io sono eccitato" sottolinea il ct azzurro
"Il mio vantaggio è avere un gruppo di giocatori come Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini e De Rossi. Quando entrano in campo è come se avvertissero gli altri: 'Ci si allena così. Io non devo dire niente, pensate un po'". Così Gian Piero Ventura, ct della Nazionale, nel corso di una intervista esclusiva a Il Messaggero. Il tecnico azzurro sa da dove partire per portare in alto la Nazionale, dal blocco Juve. "Perché a Torino nessuno ha mai preso in considerazione il secondo posto e a Vinovo non c'è il lusso, perché lì si lavora e basta", ha spiegato. Non solo la vecchia guardia, Ventura ha iniziato ad inserire anche giovani di belle speranze che si stanno affermando in campionato. "La squadra sta rinascendo dai giovani, io sono eccitato – ha detto Ventura – andare in Russia sarà un'impresa ma poi…".
"Stiamo continuando a seguire il primo gruppo di giocatori convocati ma anche le novità che emergono come ad esempio Chiesa e Spinazzola che si stanno ritagliando uno spazio sempre più importante in questo campionato. Avremo modo di vedere anche Berardi. A maggio farò una o due amichevoli – ha dichiarato ancora il ct – la teoria non è sufficiente, serve anche la pratica per essere certi che un giocatore è pronto per far parte del gruppo". Fra i giovani già entrati nel gruppo azzurro c'è anche il centrocampista dell'Inter Gagliardini, che proprio grazie alla chiamata in azzurro ha visto lievitare la sua quotazione. "Certo e non mi sono meravigliato. Non è una novità per me. Sarà felice Percassi. È bastata la convocazione per far diventare il centrocampista uomo mercato. Ma il merito è del ragazzo e del club. Non è l'unico. Ma io sono stato molto chiaro con i club quando chiesi gli stage".
In attacco Ventura sembra aver trovato la coppia ideale formata da Balotti ed Immobile, ma alle loro spalle scalpitano anche altri giovani di talento. "Oltre a quelli che fanno già parte del gruppo, Petagna, ma deve migliorare la sua visione della porta. È l'attaccante moderno, l'ideale per l'allenatore e i compagni. Sa fare tutto, il suo problema è che pensa poco a se stesso", ha detto Ventura. Rispetto al suo predecessore Antonio Conte, l'attuale ct è riuscito nel miracolo di entrare in sintonia con i club ed ottenere i tanti agognati stage. Ventura ha spiegato come è riusito a strappare il sì: "Spiegando loro quello che avrei fatto. La convenienza c'è per le società e per gli stessi giocatori. Il valore dei singoli aumenta e anche l'esperienza. Io, tra l'altro, non li chiamo stage. Sono vere e proprie convocazioni. Devono capire che la maglia azzurra non è così pesante come pensano prima di arrivare. Entrano muti e timidi ed escono coinvolti e sorridenti. A Coverciano ne porto 22, due per ogni ruolo, e li valuto. In quei tre giorni e anche dopo".
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