Anche lo scorso anno alla 12esima giornata erano stati tre gli allenatori esonerati: siamo in perfetta media

Storicamente la Serie A non è un campionato facile per gli allenatori, sempre sotto pressione e spesso esonerati da presidenti con poca pazienza. Anche la stagione in corso sta rispettando la tradizione e dopo 12 giornate sono già tre gli allenatori esonerati e altrettanti sono in bilico rischiando di saltare al prossimo passo falso della loro squadra.

Il ko nel derby contro la Sampdoria di sabato è risultato fatale a Ivan Juric, esonerato dal Genoa per la seconda volta nel giro di un anno e mezzo. Il 42enne tecnico croato, infatti, era stato mandato via dal presidente Enrico Preziosi lo scorso febbraio per essere poi richiamato due mesi dopo al posto di Andrea Mandorlini. Confermato in estate, Juric ha pagato il disastroso inizio di stagione con il Genoa attualmente penultimo in classifica con 6 punti alla pari del Verona. Al suo posto sulla panchina rossoblu è arrivato Davide Ballardini, altro cavallo di ritorno.

Prima di Juric, all'ottava giornata era stato esonerato dal Cagliari Massimo Rastelli. Il tecnico campano era reduce da un positivo undicesimo posto al suo primo campionato in Serie A con la squadra sarda. Già in estate però, vicende come quella dell'addio di Marco Borriello (da tempo in rotta con il tecnico) avevano incrinato il rapporto fra Rastelli e l'ambiente. L'inizio di campionato difficile, con quattro sconfitte consecutive di cui tre casalinghe hanno convinto il presidente Tommaso Giulini a cambiare, richiamando l'ex bandiera rossoblu Diego Lopez.

Passa una settima e cambia anche la panchina del neopromosso Benevento: al posto di Marco Baroni, tecnico della storica promozione in Serie A, il presidente Oreste Vigorito chiama Roberto De Zerbi ma al momento i sanniti continuano ad inanellare solo sconfitte. Sono dodici consecutive, record europeo, di queste nove con Baroni in panchina.

Anche lo scorso anno alla 12esima giornata erano stati tre gli allenatori esonerati: Ronald De Boer dall'Inter sostituito prima da Stefano Vecchi e poi da Stefano Pioli; Ballardini dal Palermo rimpiazzato da De Zerbi e Beppe Iachini mandato via dall'Udinese per far posto a Gigi Delneri. Insomma, siamo in perfetta media.

La pausa per le Nazionali arriva al momento giusto per almeno altri tre allenatori in bilico, primo fra tutti Vincenzo Montella. Il tecnico del Milan ha tirato un bel sospiro di sollievo dopo il successo contro il Sassuolo, in cui la squadra ha dato l'impressione di giocare anche e soprattutto per lui. Con Rino Gattuso pronto a subentrare, con i fantasmi di Antonio Conte e Paulo Sousa (ora accasatosi al club cinese del Tjanjin al posto di Fabio Cannavaro) che da settimana aleggiavano sulla sua testa, per l'Aeroplanino non è stato facile. Alla ripresa del campionato, però, il Milan sarà di scena in casa del Napoli capolista: un esame da superare per evitare di non tornare a rimettere tutto in discussione.

Sempre dopo la sosta si giocheranno la panchina Cristian Bucchi a Sassuolo e Fabio Pecchia a Verona. Entrambi sono nell'occhio del ciclone da tempo e sono tanti i nomi che circolano in caso di esonero. Bucchi avrà un'ultima chance nel delicato scontro salvezza in casa del Benevento, in caso di sconfitta è pronto Francesco Guidolin. Per i neroverdi del patron Giorgio Squinzi il dopo Eusebio Di Francesco è stato fin qui complicato. Sa quasi di ultima spiaggia anche l'impegno che attende Pecchia con il suo Verona, lunedì 20 al Bentegodi arriva il Bologna per una partita da vincere a tutti i costi. Per ora il ds Hellas, Filippo Fusco ha ribadito la fiducia al tecnico, ma in caso di sconfitta è pronto Colantuono.

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