Mentre i due tecnici cercheranno di guidare al meglio le loro squadre dalla panchina in campo si cercheranno nuovi eroi

Per la Coppa e per l'Europa. Nella finale più inattesa ed equilibrata degli ultimi anni Lazio e Atalanta si giocano il loro futuro. Vincere vorrebbe dire aggiudicarsi non solo il trofeo, ma anche la possibilità di prendere parte alla prossima Europa League. Un traguardo fondamentale soprattutto per la Lazio, mentre gli orobici continuano a cullare il sogno Champions.

Per questo la pressione è soprattutto sui ragazzi di Simone Inzaghi. Il tecnico biancoceleste però predica calma: "Dovremo essere lucidi ed evitare cali di tensione. Quest'anno abbiamo perso due volte con l'Atalanta ma in passato avevamo quasi sempre vinto noi. Noi siamo pronti e i ragazzi devono essere tranquilli. Io sono sereno e fiducioso perché abbiamo lavorato nel migliore dei modi. Entrambe le squadre meritano questa finale", dice.

E proprio in virtù delle due vittorie in campionato, l'ultima non più tardi di dieci giorni fa, l'Atalanta arriva all'Olimpico con il leggero favore del pronostico. Gasperini però non concorda: "E' una finale aperta a tutti i risultati ma abbiamo le nostre possibilità, quest'anno abbiamo battuto squadre importanti Lazio compresa. Con gli Internazionali di tennis ad un battito di ciglia dall'Olimpico viene spontaneo pensare ad un problema di eventuale 'sindrome del braccino' per i bergamaschi. Pure su questo punto la risposta di Gasperini è netta: "Siamo una squadra che sta facendo risultati da mesi. Abbiamo una testa molto forte, vedo i ragazzi concentrati", argomenta.

Un'attesa spasmodica che sgombra la testa di Inzaghi e Gasperini dai pensieri sul futuro. "A fine stagione, ora non è il momento di parlare", taglia corto l'allenatore laziale. Meno parco di parole quello dei lombardi, ma senza sbottonarsi: "Il futuro è la finale di Coppa Italia, poi la Juventus e l'ultima di campionato – spiega – solo dopo si potranno fare programmi. Ho un contratto con la società e la prima persona con cui affronterò l'argomento sarà il presidente Percassi".

E mentre i due tecnici cercheranno di guidare al meglio le loro squadre dalla panchina in campo si cercheranno nuovi eroi, come Lulic che regalò l'ultimo trionfo in Coppa Italia alla Lazio in uno storico derby. "Spero che domani lo diventi qualche altro mio compagno – si schernisce il bosniaco – non importa chi, basta che ci permetta di alzare il trofeo. Vincerà chi avrà più voglia di farlo e di correre". Lo stesso sogno, dall'altra parte, è espresso dal 'Papu' Gomez, simbolo dell'Atalanta: "Per la società questa partita rappresenta moltissimo – dichiara – nella mia carriera in Europa non ho vinto niente e farlo qui, con questa società, sarebbe incredibile". Un entusiasmo che pervade entrambe le tifoserie. All'Olimpico saranno in 56mila, di cui 22mila provenienti da Bergamo per una serata che, da Lotito a Gasperini, tutti sperano possa essere solo di sport.

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