ll Pipita ha segnato la rete della vittoria bianconera

Non fosse irriverente nei confronti del cineasta Aurelio De Laurentiis, l'epilogo di Juventus-Napoli è stato da film e l'attore protagonista (non poteva che essere) Gonzalo Higuain. ll Pipita, infatti, ha segnato la rete della vittoria bianconera quando in molti cominciavano a fare la bocca al pareggio, risultato da non disprezzare in considerazione di come si è sviluppata la sfida scudetto. Higuain si è letteralmente inventato la rete del successo, al primo tiro in porta dopo settanta minuti di inutile sbattersi, senza un pallone giocabile, senza nulla che potesse esaltare la sua classe e la sua perfidia. Ma se ha trionfato Higuain, la sconfitta dei partenopei è meno dolorosa di quanto possa sembrare, proprio perché la prestazione di squadra è stata ottima, persino superiore a quella dei più blasonati avversari. A Pipita invertito, cioè riconsegnando l'argentino a Sarri, probabilmente l'epilogo sarebbe stato rovesciato.

PREMIATA DITTA. Grande l'attesa per la madre di tutte le partite, con i suoi risvolti aciduli e passionali, grande lo spettacolo sugli spalti dello Stadium pieno come un uovo, grande la curiosità per capire se le parole possono trasformarsi in fatti e i fatti in spettacolo. Grande anche la delusione nel constatare che il match, nevrile e duro, non è mai decollato per davvero, più per colpa della Juventus che del Napoli. i campioni d'Italia, infatti, hanno confermato di attraversare un momento di difficoltà a livello di gioco. Con Hernanes in regia tutto diventa complicato, anche perché il brasiliano ha ribadito di essere lento, impacciato e capace solo di passaggi ravvicinati oltre che in orizzontale. L'assenza di qualità in mezzo al campo è stata penalizzante soprattutto per gli attaccanti, la premiata ditta Higuain-Mandzukic, che nel primo tempo non hanno mai avuto assist per colpire. E quando al 24' finalmente Khedira ha innescato il Pipita, è stato attentissimo Chiriches, preferito a Maksimovic, a stoppare la conclusione.

FALSO NOVE. Se Hernanes non è più proponibile a certi livelli, nemmeno Pjanic ha saputo accendersi e, come spesso gli è capitato, ha finito per vivere ai margini della contesa con un atteggiamento che ha irritato i tifosi bianconeri. Il solito lancio dalla retrovie di Bonucci non può essere l'unica trama, peraltro prevedibile, della squadra di Allegri, manca sempre chi è in grado di garantire il cambio di passo. Per la verità, avvitato sul tridente anomalo che prevede Mertens nella veste di falso 9, il Napoli ha recitato la sua parte con profitto: non ha mai rischiato la figuraccia e ha provato a offendere. Diawara, scelto da Sarri al posto di Jorginho, è stato solidissimo, mentre Allan e Hamsik hanno saputo dare battaglia su ogni pallone. Chiaro che con Higuain o anche solo con Milik la contesa avrebbe probabilmente preso una piega diversa. Un cambiamento comunque c'è stato, quando Allegri ha dovuto avvicendare Chiellini (infortunio muscolare) e ha deciso di farlo con Cuadrado, l'unico in questo momento capace di garantire un briciolo di imprevedibilità alla manovra bianconera. Era il minuto 39 e molto doveva ancora succedere.

MAGIA. I fuochi dell'inizio ripresa hanno creato per lo meno un po' di pathos. Al 50' il vantaggio della Juventus con Bonucci, innescato da un liscio di Ghoulam, al 54' il pareggio di Callejon, imbeccato da Insigne: un gol nato da un episodio rocambolesco, un altro da un'azione impeccabile. La Juventus ha proseguito nella sua involuzione, lunga e confusionaria, con le carenze del primo tempo, il Napoli è uscito alla distanza e a un certo punto e' sembrato in totale possesso del match, fino a quando – correva il minuto 70 – Higuain non ha pensato fosse cosa buona e giusta fare tutto da solo e, con un sinistro chirurgico, piegare gli ex compagni. La magia del Pipita si è materializzata mentre in campo c'era Marchisio al posto di Pjanic, uscito tra i fischi. Va sottolineato, ad ogni modo, che pure stordito dalla prodezza di Higuain il Napoli ha provato a pareggiare e per poco non c'è riuscito con El Kaddouri. Non sarebbe stato uno scandalo.

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