Non ha per ora mai dato l'impressione di poter fornire quel 'quid' in più che l'ambiente si aspettava dal suo acquisto

Sette presenze complessive, di cui tre dalla panchina. E ancora uno zero alla voce gol e assist. Sono questi i numeri che fotografano le difficoltà che sta incontrando Douglas Costa nel trovare il suo posto nella galassia Juventus e nell'universo del calcio italiano. C'è un altro numero da prendere in considerazione: 46. Sono i milioni sborsati (tra preswtito e riscatto) da Beppe Marotta per strapparlo al Bayern Monaco. Un investimento che, finora, non ha dato frutti. E che ha sollevato molte perplessità. Da acquisto top a clamoroso flop il passo è breve.

Ma le attenuanti per l'ex giocatore dello Shakhtar ci sono. Nonostante l'etichetta di 'top player' già fatto e formato Massimiliano Allegri ha trattato Douglas Costa alla stessa stregua dei nuovi arrivati. Un inserimento lento, per gradi, senza fretta e senza addossare da subito troppe responsabilità al 27enne verdeoro. Se la formula utilizzata dal tecnico toscano spesso e volentieri si è rivelata vincente – come dimostra l'esplosione di Bentancur, l'ultimo in ordine di tempo – lo stesso non si può dire per l'esterno offensivo. Preso per fare il salto di qualità in Champions League e rappresentare un'alternativa in più, a destra o a sinistra, alle frecce a disposizione dell'attacco di Allegri, finora il brasiliano ha deluso le aspettative. Schierato titolare in Europa sia con il Barcellona che con l'Olympiakos, Douglas Costa non ha mai dato l'impressione di poter fornire quel 'quid' in più che l'ambiente Juve si aspettava dal suo acquisto. E anche in occasione del derby, forse la gara in cui i bianconeri hanno offerto la prestazione migliore da inizio stagione, l'ex calciatore del Bayern, partito dal 1', è sembrato un corpo a sé stante, una nota stonata nello spartito dei campioni d'Italia.

Diversi campioni hanno trovato qualche difficoltà ad abituarsi inizialmente ai meccanismi (leggasi difese) e ai tatticismi della Serie A. E in casa bianconera auspicano che questo sia uno di quei casi. I dubbi però rimangono: prelevato per la sua capacità di saltare l'uomo e creare superiorità numerica, Douglas Costa al momento si è fatto notare solo per qualche giocata estemporanea, fine a se stessa, ed è sembrato ancora lontano dagli ingranaggi del gioco della Juve. Al punto che Mario Mandzukic e Juan Cuadrado, che in estate sembravano destinati a lasciare a turno il posto al funambolo brasiliano, continuano a occupare il loro ruolo di esterni nell'undici ideale bianconero. Allegri aspetta ("deve essere più decisivo ma sono molto contento", ha dichiarato il tecnico toscano al termine della sfida contro l'Olympiakos) ma di tempo a disposizione per Douglas Costa ne è rimasto poco. 'Flash' deve iniziare a correre.
 

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