Doppietta di Benatia, rete di Douglas Costa e autogol di Kalinic. Due gravi errori del portiere milanista. Dall’altra parte, perfetto Buffon
La Juventus è entrata ancora di più nella storia del calcio nostrano con la conquista della quarta Coppa Italia di fila (tredici in totale), che sommata allo scudetto (il settimo, anche questo di fila, forse già domenica) significa quarto 'doblete' consecutivo. Non era mai successo, magari non succederà più, record che si sommano a record, statistiche che vengono violentate con dolcezza, numeri e facce da scolpire nella memoria. Il Milan è crollato di schianto nella ripresa, una caduta verticale, a precipizio, tradito dalle incertezze del suo portiere, Donnarumma, miniaturizzato dal confronto con Buffon. In otto minuti, dall'undicesimo al diciannovesimo del secondo tempo, con un cinismo da cecchino di periferia, la Juventus prima ha scardinato il risultato di parità, poi ha messo in cassaforte il trionfo. Doppietta di Benatia e stoccata di Douglas Costa, i migliori della notte umida e bagnata di Roma, recita il tabellino del match. Che è rimasto in bilico fino all'intervallo. L'autogol di Kalinic, poco dopo la mezz'ora, è stato la pietra tombale su qualsiasi velleità rossonera: quattro a zero, perché la differenza di valori in campo è stata netta.
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