La strategia bianconera per raggiungere la qualificazione agli ottavi e ipotecare anche il primo posto nel girone

Quando Massimiliano Allegri arrivò il Milan, ereditò la squadra da Leonardo che sulla panchina rossonera aveva varato il 4-2-fantasia per esaltare tutto il proprio potenziale offensivo. Ora la Juve cambia rotta e cambia sistema, con Allegri che scaccia via la gabbia dei numeri tradizionali: “4-3-3? No, 4-3 e poi vediamo di fare un po' di casino davanti. Questo disordine a me piace molto”. Ed è da qui che parte e riparte la Juve anche contro il Valencia, p.

Perché smaltite le fatiche internazionali tornerà dal primo minuto Paulo Dybala, riproponendosi al fianco di Cristiano Ronaldo e Mario Mandzukic nel tridente asimmetrico della Juve, mentre a centrocampo ci sarà di nuovo spazio per tutti e tre gli effettivi attualmente a disposizione (Rodrigo Bentancur, Miralem Pjanic e Blaise Matuidi). Aspettando Sami Khedira ed Emre Can, proseguono gli esperimenti come quello di Juan Cuadrado mediano destro, ma per vederli applicati in campo ci sarà tempo più avanti.

Martedì sarà tempo solo di certezze per evitare nuovi passi falsi come quello legato al blackout nel finale di Juve-United, che costringe i bianconeri a straordinari in un girone di Champions che sembrava ormai chiuso a doppia mandata fino all'85': "Non dobbiamo addormentarci come con il Manchester. Ma quella sconfitta magari ci ha fatto bene, forse saremmo caduti a Milano". Sicurezze come quelle della difesa, Allegri riproporrà Wojciech Szczesny in porta, protetto da Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, con l'ex di turno Joao Cancelo e Alex Sandro sugli esterni.

Testa al Valencia dunque, ma che nessuno parli di Juve favorita per la Champions: “Le valutazioni non vanno fatte solo per quello che si sta facendo ora, il Barcellona è secondo in campionato solo dopo il pareggio con l'Atletico, per me è la favorita in Champions. L'anno scorso dissi del Real Madrid in questa fase della stagione. Troppo facile ora dire Juve e Manchester City, non è così. La favorita è il Barcellona, dietro ci sono due o tre squadre e ci siamo anche noi”. Un passo alla volta poi sarà tempo di pensare al campionato, tutt'altro che chiuso secondo Allegri: “Mancano tante partite, da qui al 29 dicembre abbiamo tanti scontri diretti. Abbiamo Inter, Roma, Sampdoria, Fiorentina, Atalanta…i campionati sono sempre aperti". Ma questa è un'altra storia.

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