Tris dei bianconeri: in gol Marchisio, Bonucci e Mandzukic. La rete di Pareja non salva i padroni di casa

Il gol della liberazione per la Juventus è arrivato a sei minuti dalla fine, in nome e per conto di Leonardo Bonucci, che con un sinistro chirurgico dal limite dell'area ha schiantato il Siviglia e cancellato la brutta impressione suscitata in una partita mai bella, nemmeno con il bonus della superiorità numerica per quasi un'ora. Bonucci ha risolto un problema e consegnato la qualificazione agli ottavi di Champions League alla squadra di Allegri, che ha terminato la serata spagnola in gloria, con la rete di Mandzukic. Margine fin troppo largo, il 3-1, per la verità. Se, citando Allegri, alla fine conta il risultato, il successo è tanta roba; se invece conta anche il risvolto tecnico e tattico, la prestazione dei bianconeri è stata ancora una volta al di sotto delle aspettative.

INGORGO. La partita della Juventus ha rischiato di diventare una specie di salita himalayana, subito sotto di un gol (minuto 9: girata la volo di Pareja, con Buffon che ha visto la palla sbucare tra un ingorgo di gambe e si è tuffato in ritardo), con una formazione abbastanza posticcia e inedita (4-3-3), a tratti stordita dal possesso palla prolungato del Siviglia, una versione riveduta e corretta del tiki taka alla catalana. Del resto, giropalla e pressing alto sono da sempre la ricetta di Sampaoli, con Nzonzi e Ibarra costruttori di gioco davanti alla difesa, con Vitolo pericolosissimo a infilarsi tra le linee. Tutto perfetto, fino a quando Vazquez si è fatto espellere per doppia ammonizione, al 36'. Un'ingenuità grave, pagata a caro prezzo. Su quell'episodio, infatti, il match ha svoltato: gli spagnoli hanno dovuto adattarsi a gestire l'inferiorità numerica per un'ora, e i bianconeri – che cominciavano a mettere la testa fuori dal guscio – hanno abbandonato i timori grazie all'intrapredenza di Cuadrado e Alex Sandro, oltre alla lievitazione naturale di Khedira.

ANSIA. Il rigore trasformato da Marchisio in pieno recupero (trattenuta plateale di Marcado su Bonucci, proprio sotto gli occhi dell'arbitro Clattenburg) ha consentito alla squadra di Allegri di andare all'intervallo senza l'ansia della rimonta e con i presupposti ideali per disputare la ripresa con un approccio più aggressivo. D'altronde, fino a quando Mariano e soprattutto Escudero hanno lavorato ai fianchi, la Juventus ha vacillato. Evra è rimasto spesso inchiodato sulla linea difensiva e Dani Alves ha faticato a contenere le accelerazioni del suo avversario diretto. Ma non è andata così, nel senso che il Siviglia ha mostrato anche in dieci una ferocia superiore.

RASOIATA. L'uscita di Vietto, la punta centrale, all'inizio del secondo tempo per dare spazio a Sarabia, ha messo Vitolo nella condizione forzata di agire da centravanti. Invece di schiacciare, i bianconeri sono rimasti incredibilmente schiacciati. Una conclusione di Pjanic (62') ha allentato la pressione spagnola e consentito ai campioni d'Italia di osare un po' di più, ma nulla è stato mai fatto con ordine e dinamismo, solo manovre orizzontali e prevedibili. Fino alla rasoiata di Bonucci, un sinistro imparabile, la fine degli affanni. E con la rete di Mandzukic, a pochi istanti dal sipario, a rendere più dolce la notte andalusa.

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