La contestazione della Curva A per l'ammutinamento dal ritiro: "Avete scelto una brutta strada... Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga"

Caos e rabbia, silenzi assordanti e grida accompagnati da striscioni inequivocabili e attacchi al veleno via social. Il Napoli degli ammutinati e delle liti interne tra tecnico e presidente non regge l'urto della contestazione da parte della sua tifoseria. Dopo le scelte dei giocatori di non proseguire il ritiro voluto dal club e gli annunci del patron De Laurentiis di andare per vie legali, i fans del Napoli hanno voluto fare sentire la loro voce facendo esplodere la protesta. In cento si sono presentati davanti allo stadio San Paolo per un allenamento a porte aperte che si è svolto in un clima teso. E' stato srotolato uno striscione con la scritta 'Rispetto!' all'esterno dell'ingresso spogliatoi, a seguire una lunga serie di cori intonati dagli ultras. Tra questi 'Giocatori mercenari senza p… siete voi', 'Andatevene', "Andate a lavorare, Napoli siamo noi". Sono stati lanciati anche alcuni petardi e accesi alcuni fumogeni.

La tifoseria si è dunque chiaramente schierata contro gli uomini di Carlo Ancelotti, per la scelta di disertare il ritiro che De Laurentiis aveva preteso a seguito dai deludenti risultati in campionato. Ma non sono mancati anche attacchi allo stesso presidente, in un clima dunque di profonda confusione. Un tutti contro tutti sfociato anche via social mentre all'interno dell'impianto sono stati circa 500 gli ultras che hanno preso posto per seguire l'allenamento di Insigne e compagni in vista del match contro il Genoa di sabato per la dodicesima giornata di serie A. Gli azzurri sono stati accolti con una bordata di fischi, ripetuti nel corso della seduta. Dopo una prima fase di riscaldamento la squadra ha svolto esercitazioni tecniche, poi lavoro finalizzato al possesso palla e chiusura con partitina a campo ridotto (assente Manolas per febbre mentre Allan e Mario Rui hanno svolto parte dell'allenamento differenziato), sotto gli occhi di Ancelotti che al termine della seduta è uscito senza parlare.

Prosegue infatti il silenzio stampa imposto dal club "fino a data da definire", per cercare di non alimentare ulteriori polemiche in queste giornate così convulse che rischiano di mettere fine anche al rapporto tra lo stesso Ancelotti e De Laurentiis. Pesano anche i silenzi del patron che intende dunque multare i giocatori per l'ammutinamento. Con Ancelotti che sta tra due fuochi, dunque nella posizione più difficile e pericolosa: il tecnico infatti dopo aver espresso la sua contrarietà alla scelta del ritiro diversamente dai giocatori martedì sera dopo la sfida pareggiata con il Salisburgo si è presentato nella sede di Castel Volturno, 'adeguandosi' alla volontà del presidente.

Il rischio è che adesso tutto possa concludersi con le carte bollate. "Se i calciatori decideranno di rivolgersi all'Associazione italiana Calciatori e quindi ci saranno gli estremi per difendersi, sempre che ci sia una azione legale, noi siamo a disposizione. I fatti non li conosciamo a oggi, c'è da riconoscere che l'eventuale ritiro o permanenza presso il centro sportivo deve essere funzionale alla preparazione atletica e deve avere una finalità che è quella di preparare la partita", ha dichiarato il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi sottolineando quanto siano rari i ritiri fatti per l'effettiva preparazione di una partita: "Il ritiro è una delle anomalie del nostro sport". In questa situazione di alta tensione una vittoria contro il Genoa aiuterebbe quantomeno a placare gli animi. E domani, giorni di vigilia, dovrebbe esserci il 'tradizionale' raduno pre-partita. Un modo per ritrovare compattezza.

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