Solo questione di ore l'esonero di Marco Giampaolo nonostante la vittoria di sabato in casa del Genoa. Salta la panchina della Samp: rescissione consensuale con Di Francesco

La certezza è che l'avventura di Marco Giampaolo sulla panchina del Milan è arrivata ai titoli di coda. Meno certo, al momento, è il nome del suo successore. In casa rossonera sono ore concitate. La sofferta vittoria in casa del Genoa non è bastata all'allenatore di Bellinzona per incassare la conferma e la società, dopo le dovute riflessioni, è passata all'azione: ovvero, la ricerca del 'mister Wolf' a cui affidare la non facile impresa di risollevare una squadra in profonda crisi di identità. Prima della comunicazione ufficiale dell'esonero di Giampaolo, i piani alti rossoneri vogliono comprensibilmente avere in mano il 'sì' del sostituto. La volontà è quella di non puntare su un traghettatore – scelta che equivarrebbe, in sostanza, al naufragio del progetto dopo appena due mesi – ma di rivolgersi subito al 'grande nome' con cui, come l'araba fenice, provare a far risorgere il ciclo dalle sue ceneri. E i rumors che si sono rincorsi lungo la giornata hanno visto balzare clamorosamente in pole Luciano Spalletti, l'uomo che per due stagioni ha guidato i rivali nerazzurri.

Il tecnico di Certaldo, contattato da Boban e Maldini, si è dimostrato interessato al progetto messo sul tavolo, senza contare la ghiotta prospettiva di prendersi una rivincita sulla sua ex squadra sedendosi sull'altra sponda di Milano. Sulla strada del possibile matrimonio sono, tuttavia, sorti inciampi di natura economica. Spalletti è infatti ancora legato all'Inter con un contratto fino al 2021, che gli garantisce circa cinque milioni di euro a stagione. Lo scoglio è relativo alla buonuscita chiesta dall'allenatore toscano al suo ex club: accordo, al momento, non trovato perché l'Inter fa muro. Con la situazione che rischia di trascinarsi a lungo, ma che potrebbe anche sbloccarsi da un momento all'altro, il Milan impaziente di chiudere il capitolo Giampaolo e voltare pagina si è cautelato puntando il radar sul piano 'B': ovvero Stefano Pioli. Un allenatore che possiede i requisiti richiesti dal club rossonero: esperienza, basso profilo, poche pretese e abilità nel lavorare con i giovani. Se l'ipotesi Gattuso non sembra percorribile – troppo fresca la ferita del divorzio – non è esclusa la pista straniera: anche il profilo di Rudy Garcia stuzzica non poco la proprietà milanista. Mentre non scalda i cuori il nome del veterano Claudio Ranieri.

In attesa che in casa del Diavolo si sblocchi il nodo panchina, è la Sampdoria ad aggiudicarsi un triste primato: Eusebio Di Francesco è ufficialmente la prima panchina che salta in questa stagione di Serie A. Divorzio che era nell'aria e da oggi realtà: il club blucerchiato ha annunciato la risoluzione consensuale del tecnico. Un epilogo che ad inizio anno era difficile immaginare. Ma il bilancio in campionato della gestione dell'ex mister giallorosso è impietoso: sei sconfitte, una vittoria e ultimo posto in classifica. Di certo, la difficile situazione societaria non ha aiutato nell'infondere serenità all'ambiente. Al momento la rosa dei candidati per il post-Di Francesco prevede Beppe Iachini, balzato in pole dopo che Pioli, prima scelta di patron Ferrero, sembra aver aperto alla proposta del Milan, e Ranieri. E se la Samp piange, il Genoa non ride: anche Aurelio Andreazzoli è sotto osservazione. Gattuso, Nicola, Guidolin e il solito Ranieri le piste che sta attualmente sondando il presidente Preziosi.

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