FIGC lavora a stesura protocollo di sicurezza, il Ministro: impossibile definire data data certa per il campionato 

 Ore decisive per la ripartenza o meno del campionato di calcio. La Federazione sta lavorando intensamente per la stesura di un protocollo di sicurezza sanitario da sottoporre domani al Comitato tecnico scientifico del Governo, in un incontro che potrebbe davvero dare una svolta in avanti o una brusca frenata alle speranze dei club di Serie A di portare a termine la stagione. Appuntamento nel primo pomeriggio per fare un punto della situazione e cercare di trovare una convergenza che possa poi consentire ai club di riprendere dal 18 maggio gli allenamenti in gruppo, con tutte le misure del caso. Non c'è ancora nulla di scontato, però, per quanto riguarda l'ipotesi di una ripresa del campionato a giugno. La conferma arriva dalle parole del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nel corso del question time di ieri alla Camera: "Auspichiamo la ripresa dei campionati ma ad oggi è impossibile definire una data certa, prima di verificare come andrà la curva dei contagi", ha detto il ministro.

 Dopo le polemiche dei giorni scorsi, comunque, il Governo sembra essere più propenso ad una ripresa dei giorni scorsi viste anche le pressioni arrivate circa le gravi ripercussioni economiche che avrebbe uno stop definitivo alla stagione. "Non ho ancora messo mano al dossier, ma sentiremo e concorderemo. C'è il ministro, che ha fatto un ottimo lavoro, ma è giusto che tutti gli stakeholders del calcio e dello sport abbiano un confronto col governo ai massimi livelli. Ovviamente tenendo presenti le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico", ha detto il premier Giuseppe Conte al Fatto. Ancora per il ministro Spadafora "la road map è molto chiara nell'interesse dei cittadini: il 4 maggio sono ripresi gli allenamenti singoli, sulla base di un protocollo concordato con il Coni, le Federazioni e validato dal Comitato tecnico scientifico. Dal 18 maggio si auspica una ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra, la FIGC ha proposto un protocollo su cui il Cts dovrà fare approfondimenti e di cui si parlerà nell'incontro di domani".

 All'interno delle componenti calcistiche restano posizioni sfumate, con i presidenti di Serie A tutti più o meno decisi a portare a termine la stagione. "Il campionato deve mettere la salute al primo posto, poi pensare a giocare, senza però distruggere la prossima stagione", ha detto oggi il patron della Fiorentina Rocco Commisso. "Nessuno può prevedere cosa succederà, io non lo so, ma l'importante è che la stagione successiva non venga danneggiata", ha aggiunto il magnate italo-americano. Dall'altra parte c'è l'Assocalciatori, che attraverso il suo vicepresidente Umberto Calcagno ha ribadito la sua posizione: "Dobbiamo affidarci ai protocolli medici". "Ricominciare non significa a tutti i costi. Abbiamo bisogno di chi ci dica con chiarezza se possiamo riprendere in questa fase, per quello servono i protocolli medici, per ricominciare in sicurezza", ha aggiunto.

E pronti a ripartire sono anche gli arbitri, come ha spiegato il designatore della Serie A Nicola Rizzoli. "Gli arbitri hanno ripreso gli allenamenti a livello individuale in attesa di ulteriori indicazioni", ha detto a Sky. "Senza dubbio bisognerà avere comportamenti diversi. Non ci saranno cartellini gialli se i giocatori si avvicineranno troppo agli arbitri, ma certo servirà uno step culturale", ha aggiunto. Possibili novità per quanto riguarda il VAR, nel senso che ci saranno soltanto tre persone all'interno della saletta per ogni partita. "Abbiamo chiesto a Lega e Aia di ridurre i rischi al minimo, con l'uso di mascherine, guanti e seguendo tutti i protocolli", ha detto Rizzoli. Infine sulla possibilità di effettuare 5 sostituzioni, il designatore ha detto: "E' una proposta della Fifa, toccherà alla Lega deciedere".
 

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