In esclusiva a LaPresse il tecnico commenta la storica vittoria delle Foxes di Ranieri in Premier League

Sorprese come il Leicester possono sempre venire fuori "perché ora, esattamente come dieci o vent'anni fa, può spuntare una squadra sfavorita che vince il titolo". Parola di Osvaldo Bagnoli, indimenticabile allenatore dell'Hellas Verona 84-85, capace di conquistare lo scudetto con Elkjaer e Briegel davanti alle corazzate del Nord e al Napoli del primo anno di un certo Diego Armando Maradona. 

Il mister milanese conquistò il primo titolo (e finora unico) nella storia dei gialloblù grazie anche a giocatori chiave come Galderisi, Fanna e Garella: la sua storia ricorda a molti la fiaba delle Foxes, che Claudio Ranieri è riuscito a portare sulla vetta della Premier League, il campionato più ricco del mondo. E' dal 1994/95 che il titolo non veniva assegnato ad una squadra di Londra o Manchester: quell'anno trionfò il Blackburn di Alan Shearer. 

"Ho scoperto e mi sono un po' documentato sulla storia del Leicester giusto un mese fa, prima non sapevo nulla di questa squadra. Ranieri lo conosco solo di vista. Paragoni con il mio Verona? Mi sembra difficile farli, ogni squadra ha il suo percorso e il suo merito", spiega Bagnoli a LaPresse. 

Il mago della Bovisa, che a luglio compirà 81 anni, non esclude che anche in Italia, nonostante la dittatura Juventus, possa verificarsi un nuovo miracolo in salsa Foxes: "Può succedere, anche adesso che è accaduto in Inghilterra. Su chi scommetterei dovessi fare un nome? Non saprei, potrebbe anche essere una squadra appena promossa dalla Serie B. Il mio Verona ebbe invece una crescita graduale: prima la promozione in A, poi un bel quarto posto, poi sesti e infine campioni nell'85'".

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