A riferirlo i legali del capo ultrà al termine dell'udienza del Processo Alto Piemonte in corso al Tribunale di Torino

"Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha ammesso di aver incontrato più volte Rocco Dominello in qualità di rappresentante del gruppo ultrà Drughi". Lo riferiscono i legali di Rocco Dominello, Domenico Putrino e Ivano Chiesa, al termine dell'udienza del Processo Alto Piemonte in corso al Tribunale di Torino. Gli incontri sono avvenuti sempre in compagnia del collaboratore bianconero Alessandro D'Angelo e di altri capi ultrà. Agnelli è stato ascoltato in qualità di testimone. "Si parlava di questioni riguardanti l'organizzazione del tifo e ha escluso qualsiasi tipo di pressione, nemmeno riferite dai suoi più stretti collaboratori", hanno spiegato i due legali. Dominello è imputato a Torino con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Secondo l'accusa Dominello avrebbe tentato di infiltrarsi nel business del bagarinaggio dei biglietti allo Juventus Stadium per conto della 'ndrangheta. La testimonianza di Agnelli, richiesta dai legali di Dominello, è durata circa una quarantina di minuti a cavallo di mezzogiorno. Il presidente della Juventus, secondo quanto riferiscono i legali di Dominello, avrebbe aggiunto di avere incontrato il loro assistito anche in occasione delle festività natalizie, ricevendo in dono un classico cesto regalo. "Agnelli si è detto sempre tranquillo", hanno spiegato i legali di Dominello anche perché diversi incontri sono avvenuti presso la questura di Torino.

Il numero 1 della Juventus avrebbe detto di "non aver mai avuto alcuna manifestazione da parte dei suoi collaboratori che Dominello potesse essere vicino ad ambienti mafiosi". Il presidente bianconero infine avrebbe confermato gli ottimi rapporti fra Dominello e l'ex allenatore della Juventus Antonio Conte "per cui il tifo rappresentava il dodicesimo uomo in campo".

"Rocco Dominello – ha ribadito l'avvocato Putrino – fino ad oggi è un incensurato, non è mai stato condannato per mafia, non ha mai avuto rapporti con mafiosi, non è mai stato indagato da nessuna procura d'Italia per 416 bis". Non solo, ma sempre per i legali di Dominello, "da nessun atto della procura distrettuale antimafia di Torino sono emersi contatti con qualsiasi soggetto mafioso".

In riferimento all'accusa di pressioni per inserirsi nel bagarinaggio dei biglietti, i legali hanno chiarito che "Dominello non ha fatto mai pressioni su alcuno perché ottenesse biglietti". "Abbiamo chiamato Agnelli perché l'unica cosa che rimaneva da chiarire erano i rapporti di Dominello all'interno della Juventus e del tifo organizzato. Adesso sono chiariti: non ci sono contatti e comportamenti criminogeni, i rapporti con la dirigenza della Juventus rientravano nella normalità", ha spiegato l'avvocato Chiesa.

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