Sotto di due gol dopo mezz'ora, gli uomini di Inzaghi rimontano i toscani: ora comandano la classifica con un punto in più del Milan

La solita inguaribile pazza Inter. Cade negli inferi tra follie e attacchi di panico, risorge spinta dalla fotrza di ‘Toro’ Martinez e vola solitaria in vetta al termine di un pomeriggio per cuori forti. Sotto 2-0 in meno di mezz’ora contro un Empoli baldanzoso che faceva aleggiare gli incubi della gara con il Sassuolo, la squadra di Inzaghi ha la tenacia e il coraggio per non cadere nella trappola emotiva e prendersi i tre punti vincendo in rimonta 4-2, poker che vale il sorpasso sul Milan. Fino a domenica sera, quando il Diavolo se la vedrà in trasferta contro il Verona, ci saranno solo i nerazzurri sul piano più alto della classifica scaricando ora ansia e pressione sui rossoneri, costretti a rincorrere. Serviva vincere per tenere vivi i sogni scudetto e l’Inter campione d’Italia ha mostrato ancora una volta di non avere nessuna voglia di abdicare, non facendosi influenzare anche da almeno due decisioni arbitrali dubbie (non fischiati dall’arbitro due interventi al limite da rigore) facili per alimentare sterili alibi. A dimostrazione della maturità di una squadra che difficilmente perde la testa e che sa trovare i giusti equilibri nel momento della verità. Merito anche di un Barella brillante e di un Lautaro Martinez sempre più ispirato e che non smette di fare centro. La vittoria è anche un chiaro messaggio alla Juventus in vista della finale di Cooppa Italia di mercoledì sera all’Olimpico.

L’asso argentino parte titolare in coppia con Correa mentre Dzeko resta in panchina. Per i toscani il tecnico Andreazzoli, che deve rinunciare agli squalificati Stojanovic e Verre, punta su Pinamonti con Asllani e Bajrami a supporto e Luperto preferito a Viti. L’avvio dell’Inter è raggelante. Dopo appena cinque minuti viene freddato dal’ex Pinamonti che anticipa tutti sotto porta in scivolata su cross di Zurkowski. Una manciata di minuti dopo la squadra di Inzaghi, completamente stordita, subisce anche la seconda rete ma l’azione è viziata da un precdedente fuorigioco della punta confermato dal Var. La squadra nerazzurra è in totale confusione, ha bisogno di scrollarsi in fretta e si porta in avanti a testa bassa. Barella scheggia il palo al 14′, poi ci prova prima Lautaro con un colpo di testa che termina alto e con Dumfries con un tiro cross dell’esterno che va alto. La squadra di Inzaghi inzia a spingere con maggiore veemenza a al 23′ grida al penalty per un intervento in area di Parisi su Barella ma per l’arbitro Manganiello non ci sono gli estremi per la massima punizione tra le accese proteste dei nerazzurri. E’ comunque un’Inter troppo frenetica e al 28′ subisce il secondo ‘schiaffo’ per mano di Asslani che su lancio di Fiamozzi stoppa un pallone difficile e con un diagonale batte Handanovic in uscita. I campioni d’Italia sembrano sciogliersi eppure trovano la forza di reagire, mantenere i nervi saldi e non sbandare. Invocano un secondo penalty per una spinta di Bandinelli su Barella che alimenta nuove proteste ma continuano a non farsi travolgere dalla tensione e negli ultimi minyuti dlela prima grazioen trovano il modo di pareggiarem, prima grazie ad una utiorete di Ronmangnoli su crioss di Dimarco e poi con Lautaro che sfrutta al meglio un passaggio al centro di Chalanoglu per il rimorchio del ‘Toro’ che la mette dentro e fa tirare un profondo sospiro di sollievo alla platea di San Siro.

Nella ripresa l’Inter scende in campo più affamata che mai. Al 56′ sugli sviluppi di un angolo, su cross teso di Dimarco, Skriniar per pochi centimetri non trova la deviazione vincente. La squadra di Inzaghi muove con velocità la palla e il match diventa con il passare dei minuti un arrembaggio. Serve il miglior Vicario per tenere ancora in piedi l’Empoli. Andreazzoli prova a contenere gli assalti e si affida alla panchina ma le mosse non sono più sufficienti ad arginare l’onda lunga merazzurra. La mareggiata è vicina e travolge i toscano al 64′. Ci pensa ancora lui, Lautaro, che su cross di barella, sfrutta una respinta di Fiamozzi e con un tap in fa esplodere di gioia San Siro. La rimonta è compiuta, il sorpasso al Milan completato. Lautaro esce per Dzeko (che manca il poker colpendo il palo al 42′) mentre Correa lascia gli ultimi minuti a Sanchez che a tempo scaduto firma il 4-2 che chiude un pomeriggio che i 70 mila dei San Siro non scorderanno tanto facilmente.

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