L'11 febbraio esce il sequel del film cult

Il principale vantaggio dei sequel, per quanto possa suonare banale scriverlo, è che quando si tratta di valutarli il metro di paragone è già pronto. In questo senso, si può dire che il nuovo Zoolander sta al vecchio come la 'Magnum' sta alla 'Blue steel': l'impostazione di fondo sarà anche quella, ma la potenza è tutt'altra. Come, d'altra parte, è tutt'altro il budget: 50 milioni di dollari, si dice, contro i 28 dell'illustre predecessore. Un dato non irrilevante, che spiega bene quella che è la principale differenza tra i due film. Se il primo viveva soprattutto di trovate estemporanee (basti pensare alla scena del distributore di benzina), il secondo cresce progressivamente dall'inizio alla fine, potendo spingere a fondo l'acceleratore sulle ambientazioni sontuose (d'altra parte è stato girato a Roma) e sui momenti spettacolari. Elementi che lo rendono anche un buon film d'azione, oltre che una commedia demenziale (ma meno demenziale del precedente, il che è un bene per chi ha gusti più europei).

Un discorso a parte, poi, lo merita lo stuolo di star che si sono prestate al gioco, merito probabilmente più dello status di "cult" raggiunto dal film precedente che non della disponibilità economica dei produttori. Al di là dei nomi, che sarebbe un peccato bruciare prima dell'uscita del film in sala (domani, 11 febbraio sarà nei cinema italiani), il vero valore aggiunto è la disponibilità di tutti a farsi prendere in giro fino al limite dello sputtanamento (aspettare la sequenza finale per credere). Il che è solo un bene: in un mondo come quello della moda, dove le personalità di spicco conservano ancora una certa aura, certi ruzzoloni giù dal piedistallo risultano ancora più divertenti. A confermarlo oltre ogni ragionevole dubbio, le reazioni del pubblico all'anteprima milanese, formato in buona parte da "addetti ai lavori" del panorama fashionista: grasse risate, soprattutto quando a fare la loro comparsa sono gli stilisti.
 

In conclusione si potrebbe anche dire qualcosa sulla trama. Ma anche no. In fondo, quello è l'elemento meno importante. Diciamo che c'è di mezzo una storia di redenzione e che gli elementi dell'action movie con risvolti epici ci sono tutti: dall'eletto alle scene di combattimento, dalle prove da superare allo scontro finale col supercattivo. Nel complesso, un bel pretesto per rispolverare i personaggi che avevano funzionato bene nel primo capitolo, introdurne di nuovi all'altezza e portare ai limiti estremi – e qui, ripetiamolo, il budget conta eccome – tutto quello che nello 'Zoolander' del 2001 si era già fatto apprezzare. Motivo per cui, tra l'altro, è consigliato un bel ripasso prima di andare al cinema. Giusto perché non vi sfugga nulla.

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