Guatire (Venezuela), 21 giu. (LaPresse/AP) – La Guardia nazionale venezuelana ha lanciato gas lacrimogeni nel carcere Rodeo II di Guatire cercando per il quarto giorno consecutivo di sedare la rivolta di detenuti armati che hanno preso il controllo della prigione. Dall’inizio degli scontri, ha spiegato il ministro della Giustizia Tareck El Aissami, sono morti un prigioniero e due soldati, mentre sono rimasti feriti almeno 11 carcerati e 20 militari. La versione dei prigionieri è diversa: secondo il detenuto di Rodeo II Rafael Contreras, raggiunto al telefono da un parente e passato a un giornalista di Associated Press, i carcerati uccisi sono 17. Il ministro ha annunciato ieri alla televisione di Stato che l’esercito è riuscito a scortare 36 prigionieri dalle celle ad aree non controllate dai detenuti ribelli. Il generale della Guardia nazionale, Luis Motta Dominguez, ha detto che i carcerati allontanati dalle celle “erano ostaggi dei prigionieri violenti”.
Circa 5mila persone tra forze di sicurezza e detenuti si stanno scontrando a colpi di armi da fuoco nella prigione di Rodeo I e in quella vicina di Rodeo II da venerdì scorso, quando l’esercito ha dato il via a una perquisizione interna alla ricerca di armi. “La situazione non è cambiata”, ha spiegato il detenuto Contreras. “Stanno usando armi da guerra contro di noi”, ha aggiunto, facendo riferimento ai fucili d’assalto dei soldati che hanno circondato la prigione. Contreras ha però spiegato che anche i prigionieri sono bene armati, ma stanno solo agendo per legittima difesa: “Stiamo usando le armi per difenderci in un momento del genere”. Secondo il testimone, diversi cadaveri si stanno decomponendo tra i detenuti a Rodeo II. “Stanno mentendo”, ha invece detto El Aissami in riferimento al bilancio delle vittime fornito dai prigionieri.
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