Il crescente peso demografico della comunità ispanica è diventato uno dei principali temi della campagna elettorale

L'immigrazione e il crescente peso demografico della comunità di latinos sono diventati i principali temi della campagna elettorale degli Stati Uniti, con un grande dibattito nei cosiddetti 'stati-cerniera' come il Nevada, tanto da arrivare a far oscillare il risultato finale. Da quando il candidato repubblicano Donald Trump ha smosso le acque con la sua controversa proposta di costruire un muro tra il Messico e gli Stati Uniti e di deportare tutti i migranti illegali del Paese, che si stima superino gli 11 milioni, la questione migratoria è stata eretta a campo di battaglia elettorale.

Nonostante qualche voce fuori dal coro, l'idea di Trump ha ricevuto il sostegno generale tra le fila repubblicane, dove si pensa prioritario rafforzare la sicurezza delle frontiere e poi in seguito affrontare la riforma del sistema migratorio. In effetti, gli attacchi nei dibattiti repubblicani si sono concentrati su questo argomento contro il senatore Marco Rubio, che ha sostenuto la proposta che apriva la via alla cittadinanza per i migranti privi di documenti: le feroci critiche sulla sua presunta debolezza lo hanno costretto a fare marcia indietro.

 

Poco dopo, a dicembre, la questione ha guadagnato nuova intensità con la tragica sparatoria di San Bernardino in California, in cui un cittadino americano di origine pakistana e le moglie saudita hanno ucciso 14 persone, dopo aver giurato fedeltà allo Stato Islamico. Anche in questo caso Trump, favorito nei sondaggi alle primarie repubblicane, ha colto l'occasione per sollecitare la revisione del sistema dei visti lanciando la proposta di vietare l'ingresso ai musulmani negli Stati Uniti. Tra i democratici, il senatore Bernie Sanders e l'ex Segretario di Stato, Hillary Clinton, si sono detti favorevoli al reinserimento di migranti senza documenti già presenti nel paese e contrari alle deportazioni di massa proposte da Trump e da altri repubblicani.

Negli ultimi anni, il ciclo delle elezioni americane, soprattutto all'interno del partito repubblicano, è stato segnato dallo spostamento verso posizioni sempre più radicali, alla ricerca del voto sulla base di una subitanea acrimonia e una successiva moderazione una volta raggiunta la nomina, per sedurre una società sempre più diversificata.

 

I dati demografici sono indiscutibili. Ad esempio, il numero di ispanici negli Stati Uniti quest'anno raggiungerà gli 58,1 milioni, rispetto ai 55,4 milioni di due anni fa, secondo i dati resi noti dal  Censimento statunitense. Allo tesso tempo, la loro quota nell'elettorato è aumentata: quest'anno rappresenterà il 13% del totale, due punti percentuali in più di quanto previsto nel 2012.
Tenuto conto di questa tendenza, tutti gli analisti ritengono che la vittoria del presidente democratico Barack Obama nel 2008 e nel 2012 si sia basata principalmente nell'aver raggiunto in modo massiccio il voto dei latinos, circa il 70%, rispetto ai candidati repubblicani John McCain e Mitt Romney.

 

Un caso determinante potrebbe essere quello del Nevada, uno stato in cui George W. Bush ha vinto nel 2004 nell'ultima vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali, e che si considera stato-chiave per il 2016. Qui, la percentuale del voto dei latinos passerà da rappresentare il 19,1% della popolazione nel 2012 al 21,2% di quest'anno, in uno stato che nel turno precedente votò Obama con il 52% delle preferenze, dando un ampio vantaggio ai democratici. "Il Nevada è un microcosmo di ciò che sta accadendo negli Stati Uniti", ha spiegato David Damore, professore di scienze politiche all'Università di Las Vegas. Secondo Damore, i candidati repubblicani come Jeb Bush e Marco Rubio hanno iniziato ad investire nello Stato grazie al suo peso decisivo, e lo ha confrontato con Romney, che non ha assunto personale nella campagna in Nevada fino alla fine della campagna del 2012. "Senza un sostegno significativo degli elettori latinos sia a livello nazionale sia in molti stati in bilico, i repubblicani dovranno affrontare una dura battaglia nel 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: