Washington (Usa), 17 dic. (LaPresse/AP) – La Fed mantiene invariati i tassi di interesse negli Stati Uniti al minimo storico dello 0-0,25%. Lo si legge nel comunicato della Federal Reserve, diffuso al termine della due giorni di riunione del Fomc, il suo braccio monetario. La decisione rispecchia le attese dei mercati. La Fed non decide un aumento dei tassi dal giugno del 2006 e l’ultima riduzione, fino ai minimi attuali, risale al dicembre del 2008. Tuttavia la Banca centrale segnala un ulteriore miglioramento dell’economia Usa, fa capire che si sta avvicinando il momento di un rialzo dei tassi di interesse. Nel comunicato del Fomc si legge che l’approccio sul costo del denaro è “paziente” ed è coerente con l’orientamento del comunicato “precedente” che parlava di un tasso di interesse vicino allo zero per “un considerevole periodo di tempo”. La maggior parte degli analisti ritiene che la Fed possa alzare il costo del denaro a partire dal giugno del prossimo anno.

MIGLIORA PIL USA 2014. La Fed alza le stime sul Pil Usa nel 2014, portando la forbice tra il +2,3 e il +2,4%, dalla previsione di settembre che vedeva una crescita tra +2,0 e +2,2%. Inoltre la Banca centrale Usa lascia invariato l’intervallo, tra il +2,6% e il +3,0%, stimato per il 2015. Rivisto a +2,5-3,0% il Pil 2016 (da +2,6-2,9%), mentre resta ferma la visione sul 2017 (+2,3-2,5%). A lungo termine la crescita è prevista sempre nella forbice tra +2,0% e +2,3%.

“IMPROBABILE STRETTA ENTRO MARZO”. La Fed sta facendo cambiamenti significativi della propria politica monetaria, anche se è improbabile un aumento dei tassi di interesse nel primo trimestre del 2015. Lo ha detto la presidente della Federale Reserve, Janet Yellen, nel corso della conferenza stampa successiva al vertice del Fomc. Non dovrebbe esserci alcun aumento del costo del denaro “almeno per i prossimi due vertici”, ha detto la presidente della Fed, mentre “le condizioni potrebbero essere appropriate a metà del prossimo anno”, ma dipenderà “dai progressi che starà facendo l’economia”. I prossimi due vertici della Fed si terranno in gennaio e marzo. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Yellen ha sottolineato che “un’anticipazione sarebbe possibile solo di fronte a una normalizzazione dei prezzi”.

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